"Così non è normale...Roberto era al centro dei nuovi programmi"

Lo sconcerto del ministro dello Sport: "Solo il tempo dirà se è stato un bene o un male"

"Così non è normale...Roberto era al centro dei nuovi programmi"
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Il comunicato della Figc ufficializza l'addio di Mancini 3 minuti dopo le 14. Un'ora e mezzo dopo, il ministro Abodi commenta su Twitter: "Sorpreso, dispiaciuto, perplesso. Il tempo aiuterà a comprendere le ragioni di questa scelta e della tempistica. Un ringraziamento a Roberto Mancini per quello che ha fatto e dato da CT della nostra Nazionale in questi anni".

Sorpreso: nemmeno il ministro si aspettava il contropiede del Mancio. Dispiaciuto: per i tempi, forse per i modi, certo Abodi viene dal calcio e più di altri ha a cuore le sorti della Nazionale. Già fuori da 2 Mondiali, deve assolutamente difendere il titolo europeo, conquistato 2 anni fa, proprio da Mancini. Perplesso: come se quanto gli hanno raccontato e non racconta non l'avesse convinto fino in fondo. Verità e spiegazioni arriveranno presto, ora c'è tutto il clamore di una domenica ferragostana trascorsa tra sorpresa e incertezza.

Come l'ha saputo?

"Come voi, con le notifiche sul cellulare. Del resto non è scritto da nessuna parte che il ministro dello sport debba essere informato preventivamente di un simile evento".

Sorpreso, quindi. Come ha reagito, come ha rimediato allo sconcerto? Facile pensare che qualche telefonata l'abbia fatta

"Sì, ovviamente".

E quando, almeno a lei, hanno spiegato cosa è successo, ha compreso le ragioni di Mancini?

"Le dimissioni via pec sono un gesto importante e delicato. Le scelte vanno rispettate, ma vanno contestualizzate, perché sennò tutto è relativo. Non è il mio ruolo dire perché Mancini non è più il ct dell'Italia".

Prima sorpreso, poi dispiaciuto. Perdendo Mancini, cosa perde il calcio italiano?

"A un mese da importanti partite per le qualificazioni europee c'è da correre ai ripari, e in fretta. Non solo per la Nazionale, ma per tutto il movimento è importante qualificarsi ai prossimi Europei".

Personalmente ha un buon rapporto con Mancini?

"Ottimo e da lunga data, anche per questo mi dispiace il suo abbandono. Ma ripeto, le scelte delicate come queste si rispettano e non si discutono".

Letta così, una raccomandata elettronica e ciao, non sembra un gran segnale per il nostro calcio, non crede?

"Il tempo dirà se è un bene o un male. Tutto è relativo, dipende dall'esito della storia".

Sorpreso, dispiaciuto, infine perplesso. Cosa è che non la convince di quanto ha saputo?

"Erano stati appena varati dei programmi, Mancini aveva allargato la sua influenza su tutte le nazionali, evidentemente c'erano dei piani. Che una settimana dopo vada tutto all'aria non può essere normale".

Più che una domanda è quasi una battuta: qual è il nuovo ct ideale del ministro? Meglio Conte o meglio Spalletti?

"Se è una battuta, io rispondo in modo serio: chi può dire adesso qual è la scelta migliore?".

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