Cosa accade se non c'è un nuovo presidente entro il 3 febbraio

Se i grandi elettori non dovessero trovare la quadra entro il tre febbraio, l'Italia si ritroverebbe senza presidente della Repubblica. Cosa accade in questa circostanza (mai avvenuta)

Cosa accade se non c'è un nuovo presidente entro il 3 febbraio

Il caos che alberga in seno al Parlamento per via della pandemia suggerisce di non scartare a priori uno scenario: l'ipotesi che, nonostante l'oltranza delle votazioni, non venga eletto un nuovo capo dello Stato entro il prossimo 3 di febbraio. Sergio Mattarella dovrà, per dettato costituzionale, smettere d'essere l'inquilino del Quirinale in quella data: dunque, dal terzo giorno del secondo mese del 2022 in poi, l'Italia sarà priva del presidente della Repubblica.

Bisogna dunque che i grandi elettori trovino la quadra entro quella scadenza ma vale la pena - come ha fatto l'Agi - porsi un quesito: cosa accadrebbe nel momento in cui, arrivati al 3 febbraio, il Belpaese fosse ancora senza il suo vertice istituzionale? Mattarella non potrebbe più ricoprire quel ruolo e ci si troverebbe dinanzi ad un vulnus senza eguali nella storia. La Costituzione, sul punto, tace.

E poi c'è un aspetto focale su cui conviene soffermarsi: non c'è, nella progressione repubblicana e democratica della nostra nazione, un precedente che possa fornire ausilio ad un'eventualità difficile da pronosticare ma comunque non impossibile come quella appena descritta.

La variabile indipendente di questo periodo è soprattutto una: la pandemia. Già adesso, nel caso si votasse domani, decine di parlamentari sarebbero costretti ad assentarsi per via della positività alla variante omicron che continua a far parlare di sé per l'alto tasso di contagio. E non è calcolabile, a ben vedere, quanti grandi elettori saranno costretti ad assentarsi dal 24 gennaio in poi, che è la data in cui inizieranno le votazioni per eleggere il successore di Sergio Mattarella.

La faccenda è tanto giuridica quanto complessa. L'ultima volta che l'impasse ha reso impossibile l'elezione di un nuovo presidente della Repubblica, alla fine si è optato per il bis di Giorgio Napolitano. Ma ora la situazione è diversa, perché Mattarella ha escluso da tempo la sua disponibilità. Al netto degli eventuali ripensamenti dell'ultim'ora (su cui confida almeno una parte del Partito Democratico) che appaiono comunque improbabili, è bene fornire quantomeno una risposta plausibile al quesito sollevato.

La fonte sopracitata spiega come il giurista Costantino Mortati, uno dei padri del nostro assetto costituzionale, avesse interpretato così la faccenda: nel caso in cui un presidente della Repubblica non dovesse esistere, si

procederebbe allora non con un bis, ma con una supplenza: sarebbe il presidente del Senato, cioè Maria Elisabetta Alberti Casellati, a prendere temporaneamente il posto del capo di Stato, in attesa che i partiti sblocchino la partita.

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