"Come il Costa Rica...". Il delirio di Grillo contro l'esercito

Il fondatore del M5S pubblica un post intitolato La guerra non è più una scelta in cui cita come esempio virtuoso il Costa Rica che nel 1948 ha smantellato il suo esercito. Ma non regge

"Come il Costa Rica...". Il delirio di Grillo contro l'esercito

Beppe Grillo ha pubblicato sul suo blog un post intitolato La guerra non è più una scelta. Del fondatore del MoVimento 5 Stelle, in realtà, c'è ben poco visto che riporta solamente due citazioni. La prima è dello scrittore americano Arthur Miller: "Pochi di noi riescono facilmente ad abbandonare la convinzione che la società debba avere in qualche modo un significato. Il pensiero che lo Stato abbia perso la testa è insopportabile, quindi bisogna negare l’evidenza".

La seconda, invece, è ben più lunga ed è tratta da Salva la terra di James Bruges: "Nel 1948 José Figueres, presidente del Costa Rica, smantellò l’esercito. I fondi per la difesa furono assegnati all’istruzione e alla sanità. Le banche, le assicurazioni, tutti i servizi di pubblica utilità e le ferrovie furono statalizzati". A partire da quel momento, si registra la rinascita del Paese: "Furono introdotti una tassa sulla ricchezza e un sistema di sicurezza sociale. Fu concesso il diritto di voto alle donne e agli immigrati dai Caraibi. Ma non fu un cammino semplice".

Come in tutte le migliori fiabe, infatti, arrivano i "cattivi" di turno: "Gli Stati Uniti cercarono di cacciare Figueres nel 1950 e tentarono per due volte di assassinarlo. Una disputa vecchia di cent’anni col Nicaragua per lo sfruttamento del fiume San Juan s’infiammò nel 1998, ma fu sedata dopo due anni di pazienti negoziati senza ricorrere alle armi. E, cosa significativa, il Costa Rica è l’unico Stato della regione a non essere stato invaso o usato come base dagli Stati Uniti".

Nonostante tutto, il lieto fine: "Ora il Paese è democratico, relativamente ricco e regolarmente nelle prime 50 posizioni dell’Indice di Sviluppo Umano delle Nazioni Unite. La gente istruita lo rende una nazione attraente per gli investimenti". E ancora: "I costaricani hanno coltivato uno spirito di civiltà, antitetico alla militarizzazione e alla violenza, capace di trovare soluzioni pacifiche ai conflitti e rispettose dei diritti altrui. In assenza di armi per mezzo delle quali imporre un’idea, l’unica arma che resta è la ragione. Oggi le persone come me (a parlare è l'ex presidente del Costa Rica, ndr) sono pienamente convinte del fatto che uno Stato che organizza un esercito diventa aguzzino di se stesso". Insomma: e vissero tutti felici e contenti.

Lo scritto di Bruges, e di riflesso il pensiero di Beppe Grillo, è però utopistico, se calato nel contesto italiano o mondiale. Il Costa Rica, infatti, conta poco più di cinque milioni di abitanti. Per capirci, meno della Regione Campania. E ancora: il Costa Rica ha una superficie pari a poco più di 51mila chilometri quadrati, pari a quella di Sicilia e Sardegna messe insieme.

Si tratta dunque di uno Stato piccolo, che non ha ambizioni politiche, soprattutto in politica estera. "La guerra non è che la continuazione della politica con altri mezzi. La guerra non è, dunque, solamente un atto politico, ma un vero strumento della politica, un seguito del procedimento politico, una sua continuazione con altri mezzi", scrive Carl von Clausewitz nel suo celebre trattato di strategia militare. Immaginare un mondo senza guerra è, per quanto bello, impossibile. Va bene per Miss Italia. O per un post su Facebook.

Ma i conflitti, purtroppo, fanno parte della storia dell'uomo. L'obiettivo è evitarli e gli eserciti, paradossalmente, servono anche a quello. La deterrenza, soprattutto nucleare, è lì a ricordarcelo. Con buona pace di Beppe Grillo.

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