Si infrange, almeno per ora, il grande sogno della guida autonoma. Nonostante gli investimenti miliardari, il progetto così come se ne è parlato negli ultimi dieci anni non è più una priorità: tra errori, incidenti, e ora con l'inflazione e la crisi economica, il mondo dell'automotive si sta concentrando soprattutto sul motore elettrico. Il caso più recente, e il più eclatante, è il fallimento della società Argo AI, sostenuta da Ford e Volkswagen, che sembrava una delle più promettenti su questo fronte. Come riporta l'agenzia Bloomberg, infatti, Amazon si è ritirata dall'acquisizione di una partecipazione in Argo, decretandone la fine.
La scorsa primavera - secondo fonti informate - la società fondata da Jeff Bezos era pronta ad investire centinaia di milioni di dollari nel progetto per utilizzare la tecnologia della guida autonoma di Argo e automatizzare alcuni dei furgoni elettrici per le consegne che stava acquisendo da Rivian Automotive. I principali sostenitori della startup, Ford e Volkswagen, erano ansiosi di attirare un terzo partner che aiutasse a sostenere l'alto costo dello sviluppo della tecnologia, tanto che l'allora amministratore delegato di VW, Herbert Diess, si era recato negli Usa per incontrare Bezos. Le società tuttavia hanno faticato a elaborare una struttura di governance su come condividere il controllo della startup, e Amazon è stata anche scoraggiata dall'alto costo della tecnologia di Argo. A peggiorare le cose è stata la guerra in Ucraina, che ha destabilizzato ulteriormente l'economia globale già alle prese con i problemi legati alla catena di approvvigionamento e, negli Usa, con un'inflazione alle stelle.
Senza il gigante della vendita al dettaglio a bordo, Argo non è stata in grado di attrarre altri investitori e rafforzare la propria credibilità per poi quotarsi in borsa, e il mese scorso Ford e VW hanno chiuso la startup che un tempo valeva oltre 7 miliardi di dollari. Ford ha originariamente investito 1 miliardo di dollari in Argo nel 2017 per far decollare l'azienda, seguita da VW con un investimento di 2,6 miliardi di dollari completato nel 2020. Ora invece Ford, che spenderà 50 miliardi di dollari in veicoli elettrici fino al 2026, ha abbandonato i piani per perseguire la guida completamente autonoma e si sta invece concentrando sulla tecnologia semi-autonoma. Oltre il caso di Argo, in generale è cresciuto lo scetticismo sulla fattibilità commerciale delle vetture a guida completamente autonoma, a maggior ragione in un momento in cui le case automobilistiche stanno investendo miliardi per passare ai veicoli elettrici in modo da soddisfare normative sempre più severe per combattere il cambiamento climatico.
Un rapporto di McKinsey sostiene che il settore dei veicoli autonomi abbia raccolto finora 100 miliardi di dollari, ma i risultati sono ancora scarsi. Questo perché un'auto del genere deve essere in grado di procedere da sola in ogni situazione possibile. «Ed è davvero, davvero difficile», ha detto il Ceo di Waymo, John Krafcik, già nel 2018.
Di fronte a questi ostacoli i leader del comparto hanno ridimensionato gli obiettivi, guardando più alla guida assistita, e gli analisti sostengono che al momento quella della guida autonoma non è una priorità. Intanto, però, Stellantis ha annunciato un nuovo investimento in questa direzione con l'acquisizione della start-up ungherese aiMotive con due focus: l'intelligenza artificiale avanzata, e appunto la guida autonoma.
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