AstraZeneca ritira il suo vaccino anti Covid in tutto il mondo, come ha già fatto un paio di mesi fa in Europa. Ufficialmente l'azienda giustifica la decisione sostenendo ci sia «un'eccedenza di vaccini aggiornati disponibili». Ma il quadro è un po' più complesso, non si tratta solo di cedere la scena a vaccini più aggiornati o di far fronte al calo delle richieste.
La scorsa settimana l'azienda farmaceutica ha riconosciuto per la prima volta in tribunale che il suo farmaco può causare un rarissimo effetto collaterale, con complicazioni potenzialmente fatali. Fuori dal tribunale era già stato specificato: le informazioni sul vaccino erano state pubblicamente aggiornate nell'aprile 2021, con l'autorizzazione della Medicine and Healtcare products Regulatory Agency (l'agenzia regolatrice britannica dei farmaci) a somministrarlo egualmente, includendo la possibilità che, in casi molto rari (in Inghilterra 3 casi su 100mila dosi somministrate), fosse in grado di innescare una trombosi con sindrome trombocitopenica.
Ciò che era scritto sul bugiardino da tre anni, è stato detto ad alta voce davanti a una corte di giustizia. Specificando - a onor del vero - che la sindrome può svilupparsi anche in assenza del vaccino e che la sua causa va valutata dagli esperti individualmente, caso per caso. L'Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms) conferma che il vaccino AstraZeneca può avere effetti collaterali potenzialmente fatali «in casi molto rari», uno su 10 mila. E questo era stato detto anche in piena pandemia, quando il vaccino imperfetto di AstraZeneca era sembrato una salvezza (e per 6 milioni di persone in tutto il mondo lo fu davvero). Quando sul mercato uscirono Pfizer e glia altri, AstraZeneca vene (dove possibile) declassato: le sue percentuali di efficacia erano inferiori rispetto ai prodotte delle altre case farmaceutiche. Questo tuttavia non impedì di utilizzarlo negli hub vaccinale. «Nei Paesi colpiti dalla pandemia - ha sempre ammesso l'Oms - i benefici della vaccinazione nel proteggere dal Covid superano di gran lunga i rischi».
La stessa azienda nello stesso giorno in cui batte la ritirata, ci tiene a precisare che «i nostri sforzi sono stati riconosciuti dai governi di tutto il mondo e sono ampiamente considerati come una componente fondamentale per porre fine alla pandemia globale». E parallelamente il Codacons annuncia la sua vittoria: la Asl 3 di Genova e la commissione medica ospedaliera di La Spezia hanno dato «il via libera ad un cospicuo indennizzo in favore di un cittadino genovese di 37 anni che nel 2021 si era sottoposto alla vaccinazione AstraZeneca riportando da subito reazioni avverse gravi».
Ma mentre l'impero sembra crollare in pezzi, Giacomo Gorini, il ricercatore italiano che all'università di Oxford, nei giorni più duri della pandemia, ha lavorato sul vaccino, rimette ordine: «Va in pensione un vaccino che ci è stato utile in tempi di emergenza». E dall'Agenzia europea del farmaco Ema Marco Cavaleri, sostiene che sia tutto «in linea con le aspettative che vaccini non più usati e aggiornati vengano ritirati, come da nostra indicazione».
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