Il Covid uccide l'edonismo e genera paura

L'edonismo è ricerca del piacere e fare di questa ricerca il fine della propria vita. Nelle sue analisi sui consumi, il Censis ci dice che con il Covid l'edonismo è morto

Il Covid uccide l'edonismo e genera paura

L'edonismo è ricerca del piacere e fare di questa ricerca il fine della propria vita. Nelle sue analisi sui consumi, il Censis ci dice che con il Covid l'edonismo è morto, e gli italiani con grande prudenza risparmiano il più possibile e spendono il meno possibile. I consumi voluttuari, non necessari, quelli cioè che darebbero solo una soddisfazione edonistica, sono sostanzialmente abbandonati, mentre prevalgono spese per la salute, la sicurezza, la sostenibilità.

Questa disposizione di fronte a spese e consumi farebbe pensare a un popolo che si ritrova necessariamente virtuoso, comprendendo i valori autentici dell'esistenza, vivendo il dramma della pandemia. Dunque, quale sarebbe il valore autentico di fronte a quell'edonismo che ha pervaso le scelte di vita degli italiani prima del Covid? Verrebbe da dire la sobrietà. Indubbiamente è una virtù apprezzabile, ma bisogna capire quale sia la sua vera origine. Se fosse un modo d'essere frutto dell'educazione, la sobrietà sarebbe davvero un nobile principio della condotta umana: si sfronda tutto ciò che nella sua inutilità conferisce un'immagine effimera, superficiale e si punta al necessario, alla moderazione, alla semplicità.

Ma dal rapporto del Censis la sobrietà non nasce da quanto si è appena detto, ma dal Covid: il Covid sarebbe maestro di vita. Ora, è chiaro che da ogni situazione di crisi s'impara qualcosa che diversamente si sarebbe trascurato, ma nel nostro caso il vero maestro di vita è la paura. Una pessima maestra di vita. La paura porta alla chiusura in sé, alla diffidenza verso gli altri, genera stati d'animo depressivi, dissolutivi. Una società che vive nella paura è destinata a disgregare le sue regole di convivenza per difendersi individualmente contro presunte aggressioni che arriverebbero dal mondo esterno.

In termini economici, la paura ha generato sia una forte contrazione della domanda interna, sia l'aumento del risparmio cautelativo - così ci informa il Censis - che è arrivato a superare i 1.000 miliardi, una cifra che corrisponde alla sesta economia europea, con la conseguenza che i consumi cresceranno meno del Pil. Ma a fronte di questa diminuzione, c'è stato il boom di acquisti online. Paura e acquisti online si richiamano l'un l'altro.

L'e-commerce è molto comodo, conveniente, ma cancella quel vissuto d'esperienza che si consegue andando per strada a comperare, che si ha entrando in un negozio, con le sue vetrine dove sono esposti i suoi articoli in modo accattivante per sedurre l'acquirente. Paura ed e-commerce portano alla chiusura in se stessi, negano l'apertura alla vita. E in questo atteggiamento non c'è niente di virtuoso. Cosa ci si può augurare? Un nuovo desiderio di vivere.

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