La crisi dei sottomarini sconvolge anche l'Onu. E Ursula attacca Biden

Il presidente Usa vuole parlare con Macron per ricomporre la frattura. La Ue con Parigi

La crisi dei sottomarini sconvolge anche l'Onu. E Ursula attacca Biden

La crisi dei sottomarini tra Usa e Francia piomba sul Palazzo di Vetro dell'Onu, dove ieri si è aperta la 76esima Assemblea generale con il vertice sul clima e dove oggi debutta Joe Biden alla sua prima apparizione da presidente americano dal podio delle Nazioni Unite. Oltre a far infuriare Parigi, il patto anti-Cina è stato definito da Pechino una scelta da guerra fredda, spettro che secondo il segretario generale dell'Onu Antonio Guterres bisogna «evitare a tutti i costi».

«Una nuova guerra fredda sarebbe diversa da quella passata, e probabilmente più pericolosa e più difficile da gestire», ha avvertito il leader del Palazzo di Vetro, sottolineando che «sfortunatamente oggi abbiamo solo uno scontro» tra le due potenze, mentre «dobbiamo ristabilire un rapporto funzionale». Biden, da parte sua, nel discorso all'Assemblea generale dell'Onu è pronto ad affermare che non vuole una «nuova guerra fredda» con la Cina. Inoltre, il Comandante in Capo ha chiesto di parlare al telefono con il titolare dell'Eliseo Emmanuel Macron per tentare di riparare alla frattura. «Comprendiamo la posizione francese, ma non condividiamo la loro opinione», ha fatto sapere un alto dirigente dell'amministrazione Usa dopo che il ministro degli Esteri di Parigi Jean-Yves Le Drian ha definito l'accordo una «pugnalata alle spalle». A Macron, peraltro, Biden vuole sottolineare il suo desiderio per una stretta collaborazione nell'Indo-Pacifico e su altre questioni. E proprio ieri, per tendere la mano al Vecchio Continente, la Casa Bianca ha confermato la decisione, dopo più di un anno e mezzo, di riaprire le frontiere a partire dagli inizi di novembre ai viaggiatori europei completamente vaccinati.

Intanto, però, la nuova partnership sui sottomarini tra Washington, Londra e Canberra (Aukus) è al centro dei colloqui tra i Paesi europei, ed è stata discussa dai ministri degli Esteri dell'Ue in una riunione informale ieri sera a New York, presieduta dall'Alto rappresentante degli affari esteri dell'Unione, Josep Borrell. Si è trattato della prima opportunità per discutere delle implicazioni dell'accordo, dopo che la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen ha giudicato «inaccettabile» il trattamento riservato alla Francia nell'ambito del patto di sicurezza. «Uno dei nostri stati membri è stato trattato in modo inaccettabile, vogliamo sapere cosa è successo e perché», ha detto alla Cnn, aggiungendo che la situazione deve essere chiarita «prima di continuare con l'ordinaria amministrazione».

«La relazione con la Francia è incredibile, fondata su valori comuni», è stato invece il commento del premier britannico Boris Johnson a margine dell'Assemblea Generale. Parigi, tuttavia, ha cancellato un vertice dei ministri della Difesa di Francia e Regno Unito che si sarebbe dovuto tenere in settimana. Florence Parly e Ben Wallace avrebbero dovuto avere un bilaterale a Londra e poi intervenire al Consiglio franco-britannico alla presenza anche dei capi delle forze armate dei due Paesi.

Il co-presidente Peter Ricketts, ex consigliere per la sicurezza nazionale del Regno Unito, ha confermato che il summit è stato «rinviato a una data da destinarsi».

Dopo Australia e Stati Uniti, dunque, la Francia ha rivolto le sue ire anche verso il terzo contraente dell'alleanza Indo-Pacifica che ha escluso Parigi con l'interruzione di un contratto multimiliardario di fornitura di sottomarini francesi a Canberra (a favore di sottomarini nucleari made in Usa).

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