Erano le 12.20 quando la terra ha iniziato a tremare in Croazia. La scossa, di magnitudo 6.4 della scala Richter, e una forza energetica superiore 4 volte a quella di Amatrice, ha sbriciolato come un biscotto la cittadina di Petrinja, 25mila abitanti, 47 km a sud di Zagabria, ma la veemenza del sisma ha finito per creare danni, devastazione e morte in tutta l'area balcanica. Il bilancio al momento è provvisorio: il ministero della Sanità croato ha comunicato che i corpi estratti dalle macerie sono 7, tra cui quelli di una tredicenne e di un ventenne, morto insieme al padre nel crollo di una abitazione. Circa 200 i feriti, di cui 13 gravi, ma i soccorritori parlano di decine di persone che mancano all'appello, purtroppo rimaste sepolte sotto abitazioni, scuole, chiese e ospedali. Un asilo è crollato. All'interno, per fortuna, non c'era nessuno. A Sisak, altro centro colpito, il tetto dell'ospedale è venuto giù.
Inquietanti le dichiarazioni del sindaco di Petrinja, Darinko Dumbovic, che ha paragonato il sisma a Hiroshima: «È come se fosse esplosa una bomba atomica. La città è stata rasa al suolo». Purtroppo le immagini trasmesse fin dalle prime ore dalla tv di stato N1 confermano le sue parole. Il sisma ha colpito e distrutto le località di Sisak, Zazina, Majske Poljane e Glina, fino a raggiungere Zagabria. Altre scosse di assestamento sono state avvertite per tutta la giornata.
La situazione è molto critica: il traffico è in tilt, manca l'elettricità e i semafori non funzionano. Le linee telefoniche sono interrotte, così come internet, e le comunicazioni continuano a essere frammentarie. Numerose squadre di vigili del fuoco sono al lavoro in tutta l'area nel tentativo di estrarre superstiti dalle macerie. Sono arrivati degli speciali container con almeno 400 letti per gli sfollati e tendoni per tenere al riparo le persone. L'assistenza è fornita anche da squadre di ambulanze di Zagabria e da membri della Croce Rossa, del Soccorso Alpino croato e dall'Associazione dei radioamatori di Zagabria. Il capo di Stato maggiore delle forze armate croate, l'ammiraglio Robert Hranj, si è recato personalmente nell'area, assieme a un migliaio di uomini. «La nostra priorità sono bambini, donne e anziani. Non lasceremo nessuno indietro». Per precauzione è stato chiuso l'impianto nucleare di Krsko in Slovenia: non ci sarebbero comunque danni, con l'arresto che è stato effettuato grazie al funzionamento automatico della protezione della turbina.
Molta paura anche per la comunità italiana che vive in Croazia. La presidente, Daniela Dapas, ha spiegato che «i connazionali stanno tutti bene. Non ci sono feriti, ma lo shock è stato estremo. Già lunedì c'era stata una scossa, senza danni. Questa invece la definirei terribile, è durata parecchi secondi. L'impressione era di trovarsi su una barca che ballava tra le onde».
Il presidente croato Zoran Milanovic, assieme al premier Andrej Plenkovic, si è recato nella cittadina nel primo pomeriggio. Parlando ai giornalisti ha paragonato il centro di Petrinja ridotto in macerie alle distruzioni di Grozny, la capitale della Cecenia teatro di un conflitto armato negli anni novanta tra forze russe e secessionisti locali. "È terribile. Questo è stato un anno davvero difficile. Ma ricostruiremo tutto», ha riferito. Il primo ministro invece ha avuto un colloquio telefonico con la presidente della commissione Ue, Ursula von der Leyen, che ha promesso aiuti urgenti da parte di Bruxelles. «Siamo pronti a fornire tutto il sostegno necessario. Ho pregato il commissario Janez Lenarcik di recarsi in Croazia appena la situazione lo consentirà».
Sono partite intanto le gare di solidarietà per fornire supporto alle persone colpite.
Il primo a mettersi a disposizione è stato il calciatore Dejan Lovren, ex del Liverpool, oggi allo Zenit di San Pietroburgo, che via social offre il suo albergo a Novalja. «Le 16 camere sono a disposizione delle persone più in pericolo». Lovren ha fornito indirizzi email e numero WhatsApp da contattare, specificando che la priorità andrà alle famiglie con bambini.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.