Crosetto parla al Copasir. "Ecco la verità sulle spie"

Dall'esposto del ministro della Difesa la genesi del "verminaio". Top secret la sua audizione sugli accessi abusivi di Striano

Crosetto parla al Copasir. "Ecco la verità sulle spie"
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Il ministro della Difesa Guido Crosetto racconta la sua verità in due ore di audizione al Copasir nella totale segretezza. Nessuna dichiarazione ai cronisti appostati fuori da Palazzo San Macuto. Da una sua denuncia era partita l'indagine della Procura di Perugia sul presunto dossieraggio all'interno della Direzione nazionale antimafia per cui è indagato il finanziere Pasquale Striano. Lo stesso Procuratore Raffaele Cantone aveva detto che «il ministro va ringraziato perché ha consentito di far emergere questo verminaio». Crosetto è stato sentito due volte dai pm, dopo un esposto presentato a seguito di alcuni articoli pubblicati dal Domani contenenti informazioni riservate sulla sua situazione reddituale e sulle sue consulenze per Leonardo prima di diventare ministro. Da qui è esploso il caso che ha consentito alle indagini di scoperchiare le migliaia di file riservati scaricati in modo abusivo da Striano, molti su esponenti politici del centrodestra, e inviati ad alcuni giornalisti che hanno usato quelle informazioni per pubblicare diversi articoli. Ma poi Crosetto è finito al centro di tensioni incrociate, sullo sfondo i rapporti con l'intelligence. Sul Fatto Quotidiano erano emersi i sospetti di Crosetto messi a verbale davanti ai pm di Perugia sull'Aise. Il ministro aveva chiesto ai magistrati di essere sentito una seconda volta dopo un articolo in cui si dava conto della partecipazione della moglie a un concorso per entrare negli apparati. Una fuga di notizie per Crosetto. In quella sede aveva parlato, su domanda del Procuratore, dei suoi rapporti con l'Aise, evidenziando «la mancanza di doverosa cooperazione». I pm avevano dunque chiesto formalmente delle verifiche al sottosegretario che ha la delega sul comparto, Alfredo Mantovano, che aveva risposto escludendo, dopo attenti controlli fatti da Palazzo Chigi, il coinvolgimento dell'intelligence nella fuga di notizie su Crosetto. L'ipotizzata diffidenza del ministro verso gli apparati è stata alimentata per giorni sui giornali, tanto da costringerlo a intervenire per ribadire la «massima fiducia» nei servizi.

Ma le polemiche non si sono placate tanto da spingere Crosetto a chiedere di essere sentito dal Copasir. Una giornata, quella di ieri, segnata dal nervosismo del ministro anche per un retroscena del Corriere della sera su una certa freddezza tra lui e la premier Meloni, e di alcune assenze di Crosetto dai Consigli dei ministri che secondo il quotidiano di via Solferino sarebbero state collegate proprio a un momento difficile nei rapporti con Giorgia. Tutto smentito con determinazione da Crosetto che ieri sera, come da lui stesso ha voluto far sapere, era proprio a Chigi dalla premier: «Solo per essere chiari, non c'è e non c'è mai stato gelo. Come sempre, ci sentiamo più volte al giorno. Soprattutto nell'ultimo periodo.

Senza geli, senza problemi e con totale sintonia sui drammatici temi di cui dobbiamo occuparci insieme - scrive su X - stasera alle 18,30 sarò a Palazzo Chigi, informalmente, come decine di altre volte». Il Comitato parlamentare per la sicurezza potrebbe ascoltare anche il sottosegretario Mantovano e il direttore dell'Aise Giovanni Caravelli.

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