Cuomo si arrende e si dimette. "Io italiano e troppo affettuoso"

Il governatore lascia dopo le accuse di molestie da 11 donne: "Ma mai superati i limiti". Il suo legale: "Non sono credibili"

Cuomo si arrende e si dimette. "Io italiano e troppo affettuoso"

Alla fine Andrew Cuomo ha gettato la spugna. Per una settimana, dopo le accuse di molestie sessuali a 11 donne contenute nel rapporto della procuratrice generale dello stato Letitia James, ha provato a resistere, mentre un passo dopo l'altro tutti, dalla Casa Bianca al Congresso, dai principali media ai suoi alleati più fedeli, chiedevano le sue dimissioni. Poi, nel corso di una giornata in cui prima è apparsa la sua legale contestando punto per punto gli errori e le omissioni del rapporto, Cuomo ha annunciato in diretta tv che lascerà l'incarico di governatore tra 14 giorni, oltre a ritirarsi dalla corsa per il quarto mandato nel 2022. «Amo New York e i newyorchesi, e non farei nulla per creare problemi. Perciò credo che a questo punto, date le circostanze, la cosa migliore da fare per aiutare è fare un passo indietro e lasciare che il governo torni a governare», ha detto trattenendo a stento le lacrime.

Inizialmente sembrava che il 63enne governatore avrebbe continuato a ribadire il suo fermo rifiuto a farsi da parte. Dopo aver contestato i risultati del dossier si è scusato per alcuni suoi comportamenti, ribadendo tuttavia che non si è trattato di molestie sessuali. «Mi scuso profondamente se ho offeso qualcuno, ho avuto troppa confidenza con le persone, uomini e donne. Da italiano, ho sempre baciato e abbracciato in modo disinvolto, ma non ho mai superato il limite con nessuno», ha detto, parlando di «faziosità» del rapporto che lo accusa: «Quando c'è faziosità, attenzione, può colpire chiunque». «Accetto la piena responsabilità, sono scivolato, sono stato troppo familiare con i miei collaboratori - ha proseguito - Ma dietro alle accuse ci sono motivazioni politiche, e sono certo che i newyorchesi capiranno». «Sono un newyorkese, sono un combattente, ma quando ho giurato come governatore sono diventato un combattente per voi», ha poi continuato, spiegando che invece questa situazione «genererà mesi di controversie politiche e legali». E «ora il governo ha davvero bisogno di funzionare, è una questione di vita o di morte, sprecare energie in distrazioni è l'ultima cosa che si dovrebbe fare». Prima di lui era stata la sua legale Rita Glavin ad intervenire, affermando che il rapporto di James «contiene errori e omette elementi chiave»: «Gli investigatori hanno agito come fossero la pubblica accusa, i giudici e la giuria». «Credo nello stato di diritto e nel rispetto della legge - ha aggiunto - il governatore ha il diritto di essere giudicato in maniera giusta ed equa, e questo finora non è accaduto».

Glavin ha puntato il dito sulle 11 donne che accusano Cuomo di molestie sessuali, contestando punto per punto le loro versioni dei fatti. «Non sono credibili», ha sottolineato, attaccando anche «la frenesia dei media» nel cavalcare la vicenda: «Il governatore non ha toccato in maniera inappropriata nessuno». «Questa è una storia di donne coraggiose che hanno raccontato le loro storie», ha detto da parte sua la portavoce della Casa Bianca, Jen Psaki, commentando le dimissioni.

Secondo la legge statale, la 62enne avvocatessa vice di Cuomo, Kathy Hochul, assumerà il ruolo di governatrice, diventando la prima donna a guidare l'Empire State.

Le dimissioni pongono fine ai tre mandati del figlio di Mario Matthew Cuomo ma soprattutto alla carriera politica di un uomo che fino a pochi mesi fa, in piena pandemia, era visto come un futuro leader nazionale, lanciato verso il quarto mandato, se non addirittura verso la Casa Bianca.

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