La critica era arrivata, forte, la scorsa domenica. Una lettera aperta del vignettista Sergio Staino che al "compagno Cuperlo" imputava di rischiare di mandare a morte la sinistra, chiedendo che di costruire "un'alternativa a Renzi", ma di farlo senza "distruggere il Partito Democratico".
La risposta, altrettanto sentita, la pubblica ancora l'Unità, con un Cuperlo che parla di un "linguaggio e una asprezza di giudizio che lasciano il segno" e replica a quel "non vi sopporta più nessuno di Staino", sostenendo di non volere tornare indietro.
"Fino dal giorno dopo la vittoria di Renzi non ci siamo tirati fuori", scrive Cuperlo, che rivendica la scelta di "stare nel nuovo con un punto di vista e la coerenza di una sinistra anch'essa da ripensare". Difende anche le prese di posizioni sulle riforme, "che in altri tempi e fatte dai nostri avversari avremmo definito strappi irricevibili". E pure le affermazioni che la minoranza Dem fece sulla legge elettorale: "Non si vota ponendo la fiducia".
Cuperlo riconosce però anche alcuni limiti della propria posizione. Come "non essere riusciti a raccontare e far vivere un'altra idea di democrazia, economia, diritti. Quella che dovrebbe orientare la bussola di una sinistra in Europa e oltre i suoi confini".
Il deputato Dem ha in mente un'alternativa al Partito della
nazione renziano. E la esplicita così: "Ricostruire il campo largo di un centrosinistra civico, dove il Pd non basta a se stesso e che per questo diventa perno di una coalizione con altri. Come per una fase fece l’Ulivo".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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