È una protesta anomala quella degli agricoltori. E decisamente riuscita. È sfuggita alle sigle di categoria, alle bandiere dei sindacati. Non si è fatta manipolare dagli estremisti anti sistema che hanno soffiato sul malumore diffuso. Semplicemente, non è stata ideologica ma ha portato in piazza un problema reale (alla vigilia delle elezioni). Che, bene o male, tocca tutti, dal contadino al consumatore che fa la spesa.
È anche per questo che, tra un corteo di trattori a Torino, un panino con l'olio offerto ai passanti a Palermo, blocchi del traffico ovunque, gli agricoltori (scesi in piazza 1.600 volte dall'inizio dell'anno) si sono fatti ascoltare dai big della politica. In Italia e in Europa. A dimostrazione del fatto che saper formulare una domanda chiara è il primo passo per ottenere una risposta utile. E rendere più realizzabile quello slancio, tutto ideologico, verso la rivoluzione green.
La manifestazione promessa davanti al teatro Ariston di Sanremo sarà assieme protesta e celebrazione di una vittoria. L'ultimo goal è quello messo a segno con la presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen che ieri ha annunciato il ritiro della proposta legislativa sui pesticidi, parte del Green Deal.
La battaglia sull'uso dei fitofarmaci va avanti da anni: entro il 2030 l'agenda europea chiede di abbatterli del 65% ma gli agricoltori temono un calo delle produzioni e la conseguente dipendenza alimentare da Paesi che producono utilizzando sostanze chimiche il cui uso è già vietato da molti anni in Europa. Ora ci sarà più tempo per decidere e traghettare la categoria verso l'agricoltura sostenibile senza metterla in ginocchio. La frenata salva il 30% delle produzioni alla base della dieta mediterranea, dal vino al pomodoro, «messe a rischio - spiega Coldiretti - dall'irrealistico obiettivo di dimezzare l'uso di agrofarmaci».
Ma la protesta dei trattori europei ha sortito anche altri effetti. In Francia, il primo ministro francese Gabriel Attal ha annunciato che il suo governo non ridurrà le agevolazioni fiscali sull'acquisto del carburante usato dai trattori, ritirando di fatto una misura che era stata al centro delle proteste per strada.
In Italia la premier Giorgia Meloni lavorerà sullo sconto sull'Irpef e ha annunciato che 8 miliardi del Pnrr il Piano nazionale di ripresa e resilienza finanziato dalla Commissione europea per risollevare l'economia dopo la pandemia - saranno destinati all'agricoltura.
E ancora. I campi a riposo per rigenerare il terreno. La Commissione europea ha annunciato una nuova proroga della deroga alla regola della politica agricola comune (Pac) che prevede che per accedere agli aiuti comunitari gli agricoltori debbano lasciare il 4% dei terreni a riposo. Perdendo quindi parte della produzione e dei ricavi.
Ora si attendono nuovi «accorgimenti» per realizzare la svolta green senza traumi e tracolli.
Grazie al Piano per l'agricoltura europeo (che prevede 400 miliardi fino al 2027, il 30% del bilancio europeo), gli agricoltori riceveranno 190 miliardi di sussidi. La parte restante sarà divisa in progetti per lo sviluppo rurale (25%) e interventi in specifici settori, tra cui quelli del vino, dell'olio d'oliva e dell'apicoltura.
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