Xylella, crac della Popolare di Bari, cassa integrazione record all'ex Ilva. Ce ne sarebbero di validi motivi per dubitare delle chance del governatore uscente della Puglia di essere rieletto. Ma il segnale più significativo arrivo dal quantitativo di colpi proibiti messi a segno da Michele Emiliano nel tentativo di recuperare. «Segnali di disperazione», li chiama Mauro D'Attis, commissario di Forza Italia in Puglia.
Lo stile dell'ex pm farebbe arrossire «O' comandante» Achille Lauro e le sue scarpe spaiate in pegno agli elettori. In Sicilia si vota in 61 Comuni a ottobre e l'assessore alla Salute Ruggero Razza ha messo al bando fino ad allora i concorsi per evitare che la sanità venga strumentalizzata in campagna elettorale. In Puglia, a sette giorni dal voto, Michele Emiliano riunisce in un teatro a Taranto 200 precari della Asl per firmare i contratti di assunzione senza concorso. Due giorni fa ha discusso in un appuntamento elettorale in piazza a Brindisi, presente il sindaco Pd e il direttore generale della Asl, l'internazionalizzazione di alcuni servizi promettendo di «stabilizare» gli addetti, mentre l'Arpal, agenzia del Lavoro pugliese, mette a bando mille posti a un mese dal voto. Ma è la sanità, in epoca di Covid, il principale terreno di campagna elettorale per Emiliano, al punto da mettere in lista tra i candidati a suo sostegno anche il virologo Pier Luigi Lopalco, lo stratega anti virus pagato con 120mila euro dalla Regione. E il dottore ha avuto il buon gusto di dimettersi solo il 27 agosto. Lopalco, tra l'altro, è inciampato in un altra mossa di pessimo gusto: i suoi «santini» elettorali sono stati spediti ai malati di cancro. Una pagina oscena che ha attirato critiche anche da Giorgia Meloni: «Vogliamo sapere chi ha tirato fuori le liste dei malati oncologici. È un reato diffonderli». Coincidenza, tra i sostenitori di Emiliano figura anche il responsabile di un'associazione che si occupa di lotta ai tumori. Ma la vera chicca è l'annuncio del governatore dell'istituzione di un bonus da 1.500 euro per i novelli sposi in terra pugliese, ufficialmente per «sostenere l'industria del wedding». Stanziamento: 30mila euro. Praticamente una «busta» omaggio del governatore a venti coppie. A luglio la promessa di finanziamenti extra «causa Covid» alle feste patronali.
Ma non basta: il timore di perdere la Puglia sta mettendo in fibrillazione la sinistra anche a Roma.
Oggi mezzo governo sarà a Taranto per nominarla «capitale del Green new deal» e il ministro della Salute Roberto Speranza ha annunciato (senza che esistano atti) che la crisi finanziaria della sanità pugliese è finita, mentre Palazzo Chigi promette investimenti per produrre in Puglia i dirigibili. Per gonfiare il consenso di Emiliano bisogna inventarsele proprio tutte.
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