I giochi veri per l'elezione del nuovo presidente della Repubblica inizieranno solo dopo la fine delle festività natalizie, ma le varie forze politiche studiano già le mosse dell'avversario. Da qui alla seconda metà di gennaio, quando Roberto Fico convocherà i parlamentari in seduta comune, saranno molte le alchimie politiche, le strategie partitiche e i luoghi del potere che caratterizzeranno le giornate delle votazioni. Qui cercheremo di far chiarezza e di scoprire alcuni segreti relativi all'elezione del nuovo Capo dello Stato.
BUVETTE È il bar che si trova dentro l'Aula di Montecitorio e dove nei giorni dell'elezione del Capo dello Stato si consumeranno una serie infinita di tazzine di caffè e dove, tra un panino e l'altro, vi saranno frequenti conciliaboli durante i quali molti 'papabili' usciranno 'cardinali'.
CATAFALCHI Sono le cabine elettorali dove entrano i grandi elettori per esprimere il loro voto per garantire una maggiore segretezza. Furono introdotte nel 1992 quando venne eletto al Quirinale Oscar Luigi Scalfaro, l'ultimo presidente iscritto alla Democrazia Cristiana.
COLLE È il termine usato per indicare il Quirinale, ossia uno dei 7 Colli di Roma sul quale sorge l'attuale residenza del presidente della Repubblica. Il palazzo è stata la sede dei papi e ha ospitato ben quattro conclavi, ma dopo la breccia di Porta Pia è divenuta la dimora della Casa Reale i Savoia fino al 1946.
COVID Da due anni condiziona la nostra vita sociale, ma anche quella politica. Per la prima volta, per evitare assembramenti troppo prolungati, le votazioni saranno dilazionate nel tempo. Non si effettueranno più due votazioni al giorno, ma una sola.
FRANCHI TIRATORI Sono i parlamentari che votano contro le indicazioni dei vertici del loro partito. I più famosi sono i 101 del Pd che silurarono Romano Prodi nel 2013. In passato la locuzione franco tiratore stava a identificare i paramilitari francesi che combattevano insieme alle truppe regolari, ma con una libertà d'azione.
EFFETTO GIROUD È il finale previsto dal deputato centrista Gaetano Quagliariello conversando con il Corriere della Sera: “Noi dobbiamo calcolare il Giroud, l’uomo che nessuno considera perché è a terra; ma che invece può cambiare una partita, l’elezione di un capo dello Stato, una vita intera”.
GRANDI ELETTORI Oltre ai deputati e ai senatori ad eleggere il nuovo presidente della Repubblica ci saranno anche 58 delegati locali. Una volta convocato il Parlamento in seduta comune, le varie Regioni convocano i rispettivi Consigli che sceglieranno tre delegati, due della maggioranza e uno dell'opposizione, ad eccezione della Valle d'Aosta che ne individuerà uno solo.
METODO COSSIGA È il metodo utilizzato per scegliere nel 1985 Francesco Cossiga presidente della Repubblica, eletto al primo scrutinio da 752 votanti su 977 con i voti di tutto l'arco costituzionale, compreso il Pci che all'epoca stava all'opposizione.
METODO LEONE È il metodo con cui si arrivò all'elezione di Giovanni Leone nel 1971 con appena il 51% dei voti necessari alla XXIII votazione. In quell'occasione inizialmente il favorito sembra essere Amintore Fanfani, ma poi la Dc, divisa in varie correnti, si incarta e il processo decisionale termina solo alla vigilia di Natale del 1971 dopo due settimane di votazioni.
QUORUM è il numero di voti necessari per eleggere il presidente della Repubblica. Nelle prime tre votazioni serve il quorum dei 2/3 dei membri dell'Assemblea, mentre dalla quarta è sufficiente della maggioranza assoluta dei grandi elettori.
STUMPUMÈ la teoria spiegata al Corriere della Sera dal deputato di LeU Nicola Stumpo:“Serve una votazione pilota in cui ci si misura. Magari la prima: con le bianche, con le uscite dall’Aula, con i candidati bandiera. Quando avremo capito chi “x” e chi è “y maggiore di x”, cioè chi davvero pesa di più tra centrodestra e centrosinistra, allora capiremo a chi tocca la mossa di indicare il nome giusto...”.
TRANSATLANTICO È il corridoio di Montecitorio dove i grandi elettori trascorreranno la maggior parte del loro tempo creando i cosiddetti 'capannelli' in cui si determinerà il nome del nuovo inquilino del Quirinale.
Fino agli inizi di novembre era stato interdetto l'ingresso ai giornalisti e una serie di postazioni temporanee per i deputati avevano sostituito i classici divanetti per poter garantire ai parlamentari il necessario distanziamento sociale in funzione anti-Covid.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.