Davide Serra insulta il governo, poi lo chiama in privato: "Lo faccio per gli investitori"

Il finanziere amico di Renzi e fondatore del fondo Algebris attacca quasi ogni giorno il governo Lega-M5S. Ma a La Verità rivela che li contatta per sondare il terreno

Davide Serra insulta il governo, poi lo chiama in privato: "Lo faccio per gli investitori"

Davide Serra, finanziere renziano della prima ora e leader del fondo Algebris è uno che non le manda a dire al governo Lega-M5S.

Sulla sua pagina Twitter, l'esperto di finanza accusa il governo giallo-verde di togliere "il futuro ai bambini" e di essere "un esecutivo di somari". Un attacco costante e senza mezzi termini che però nasconde una realtà diversa.

A rivelare un retroscena interessante è La Verità, che ricorda che "dietro le quinte, questo navigato uomo della finanza è molto più dialogante con Lega e 5 stelle di quanto si pensi, tanto da aver preso contatti proprio con quel mondo di 'brutti, sporchi e cattivi'". E così, mentre Serra e Matteo Renzi lavorano a nuova unità di Algebris, il finanziere ha intrecciato nuovi rapporti con il mondo giallo-verde, nonostante faccia "parte" dell'opposizione.

Del resto non è un mistero che i creditori internazionali e gli investitori siano preoccupati da ciò che succede nella politica italiana. Ma con un'Unione europea in crisi, Emmanuel Macron in caduta libera e le elezioni europee alle porte, non vogliono neanche tirare troppo la corda. L'Italia, specie con la manovra economia e la stabilizzazione dello spread, non è da considerare per forza il nemico numero uno.

Una fonte di governo ha spiegato a La Verità che Serra ha "cercato spesso in questi mesi contatti e incontri sia con i leghisti sia con i grillini, in particolare i responsabili economici dei due partiti di governo". E, sentito proprio dal quotidiano, il finanziere renziano ha risposto con un sms dicendo: "Ho inviato una lettera con impatto spread su 1) costo per conti pubblici 2) costo per sistema bancario e rischio rifinanziamento (come per Carige). Mandata lettera e non cercato nessun incontro. Perché i numeri parlano da soli!". Per poi aggiungere: "Lo faccio in tutti i Paesi in cui investiamo. Circa 40 Paesi al mondo. Quindi si rassicuri è dovere istituzionale essendo noi grandi investitori in Italia con circa 3 miliardi di euro investiti".

"Sarebbe non professionale un comportamento opposto. Perché un conto è ciò che penso e voto io da individuo, un conto è mio ruolo legale di rappresentante di 11 miliardi di euro di risparmi dai più importanti gruppi assicurativi / fondi pensione / Wealth Fund al mondo.

In Uk sono al 100% remained e contro Brexit, ma non per questo non do mio contributo a Uk. Poi ogni governo decide ciò che fare. Mio piccolo contributo lo mando sempre su carta. Scritta e firmata!". Insomma, pecunia non olet.

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