De Bortoli stronca la Boschi: parla di un tesoretto che non c'è

Ferruccio De Bortoli: "Parole fuori luogo sui conti". E punta il dito: "La Boschi ha riscoperto un classico della commedia dell'arte dei numeri, il tesoretto"

De Bortoli stronca la Boschi: parla di un tesoretto che non c'è

In un editoriale sul Corriere della sera Ferruccio de Bortoli fa le pulci al governo, parlando di "parole fuori luogo sui conti". L'ex direttore di via Solferino riconosce al governo il merito di aver cominciato "a disinnescare le cosiddette clausole di salvaguardia, ovvero impegni di aumento di tasse a fronte di spese non coperte. In precedenza, ciò era avvenuto aumentando il disavanzo". Poi però stronca Palazzo Chigi, ricordando che "la narrativa economica, che edulcora e a volte nasconde i problemi reali della nostra finanza pubblica, ha fatto passare un aumento delle imposte indirette per la concessione di uno sconto sull'Iva. Dal 2018 quella al 10 per cento salirà di 1,5 punti anziché 3; quella al 22 passerà comunque al 25 per cento. Miracoloso. E il tutto nonostante i proclami della maggioranza. 'Noi le tasse non le aumentiamo', ha detto in più di un'occasione l'ex premier Renzi".

In un passaggio del suo intervento De Bortoli bacchetta Maria Elena Boschi: "Sorprende che sulle scelte della manovrina e sul disinnesco delle clausole di garanzia non ci sia una discussione vera. Purtroppo siamo abituati da tempo a non chiamare le cose in economia con il loro nome. Ma con ingannevoli succedanei. Nei giorni scorsi il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Maria Elena Boschi, ha riscoperto un classico della commedia dell'arte dei numeri: il tesoretto. E ha parlato di 47 miliardi che, in base al comma 140 della legge di bilancio del 2016, saranno disponibili da qui al 2032 per investimenti in infrastrutture".

Ma quei 47 miliardi dove sono? "Si parla di impegni annuali - prosegue l'ex direttore - per i quali è necessario trovare una copertura.

Le buone intenzioni ci sono tutte, ma il tesoretto proprio no. Non è nascosto in nessun anfratto dell'oscuro bilancio statale. Se ne può legittimamente discutere quando vi è una differenza fra incassi realizzati e previsti".

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