De Luca all'incasso dopo gli insulti: alla sua Campania 3,5 miliardi di euro

Fiumi di denaro in Regione anche se il governatore definì la premier "str..."

De Luca all'incasso dopo gli insulti: alla sua Campania 3,5 miliardi di euro
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La premier Meloni, «stronza» e «fannullona», dà 3,5 miliardi di euro al governatore della Campania De Luca per investimenti e opere pubbliche. Dopo mesi di polemiche e tensioni, finalmente arriva, tra sorrisi e battutine, la firma tra il governo e la Regione per l'assegnazione di 3.478 miliardi di euro alla Campania, dai fondi di Sviluppo e Coesione, che sommati ai 3 miliardi già attributi, riempiono di soldi lo sceriffo salernitano. L'investimento complessivo per la Campania è di 6,5 miliardi di euro. Soldi da spendere per la bonifica di Bagnoli, emergenza bradisismo nei Campi Flegrei e il completamento di numerosi progetti della precedente programmazione per i Comuni, oltre misure per l'ambiente, i trasporti e la cultura. Con la firma di ieri a Palazzo Chigi, tra Meloni, De Luca e Fitto, salgono a 19 gli accordi sottoscritti tra Governo e Regioni per uno stanziamento complessivo di 22,6 miliardi di euro. C'è però un precedente politico che segna la pace di ieri. Tra Meloni, Fitto e De Luca, al netto di foto e cerimonia di rito, sono stati mesi di durissimi scontri, prima di giungere alla firma e all'assegnazione dei fondi. Uno scontro culminato nella famosa «marcia su Roma» promossa nel febbraio scorso da De Luca e dai sindaci campani per spingere il governo alla firma. Dall'esecutivo invece chiedevano trasparenza nei progetti e rendicontazione.

Di quella tensione va ricordato lo sfogo di De Luca, nel giorno della marcia su Roma, su un divanetto della Camera contro Meloni: «Stronza, lavora tu», accusò lo sceriffo. Non sapendo di essere ripreso da una telecamera. E nella stessa giornata De Luca si esibì nello show di piazza contro la polizia, nel tentativo di forzare il cordone di sicurezza fuori Palazzo Chigi. Il secondo round andò in scena a maggio, in occasione dell'inaugurazione a Caivano del centro sportivo finanziato dal governo. Quel giorno si consumò la vendetta di Meloni. La premier giunta a Caivano salutò De Luca con una mossa a sorpresa: «Sono quella stronza della Meloni».

Accuse e ripicche che sembrano ora confinate nel passato. La firma di ieri fa ritornare il sereno tra la premier «stronza» e il presidente sceriffo. «Io credo che il risultato finale sia importante e positivo per la Campania: si poteva fare prima? Benissimo, siamo arrivati adesso ma abbiamo difeso la sostanza. Ci sono tutte le condizioni per fare un lavoro eccellente, per quello che ci riguarda siamo pronti con una struttura amministrativa e di gestione di grande qualità e di grande efficienza. Quanto al rapporto con Meloni, è assolutamente tranquillo e cordiale, non ci sono problemi. I problemi ci sono quando arrivano 500 sindaci e 5.000 persone a chiedere di lavorare», spiega De Luca.

Tono distensivo anche da parte di Meloni: «Si tratta di interventi che incidono profondamente sulla qualità della vita dei cittadini campani e sulla competitività del tessuto produttivo del territorio, con l'obiettivo di imprimere un'accelerazione nel percorso di crescita e sviluppo della Regione e nella sua capacità di sfruttare appieno le risorse nazionali destinate alle politiche di coesione. Un'attenzione alle esigenze espresse dal territorio che trovano nelle risorse nazionali per la coesione un'occasione concreta di tempestiva realizzazione».

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