De Luca imita la Murgia "Figliuolo tolga la divisa"

La Difesa ironica: "E i lanciafiamme?..."

De Luca imita la Murgia "Figliuolo tolga la divisa"

Non bastava Michela Murgia, ora ci si mette anche il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, a criticare il generale Francesco Paolo Figliuolo per la sua divisa.

«Consiglio al commissario Figliuolo - ha detto il governatore - di andare in giro per l'Italia in abiti civili. Quando si hanno funzioni civili, credo sia inappropriato andare in giro in abiti militari, con la tuta mimetica, gli anfibi. Questo rischia di determinare problemi delicati. L'immagine dell'Esercito deve essere tenuta fuori dalle polemiche politiche». E prosegue: «Quando si gestisce un piano di distribuzione diventano inevitabili i contrasti, le polemiche e non è accettabile che questo possa avere ricadute sull'immagine delle forze armate. Mi auguro che si correggano comportamenti inappropriati». Non ha tardato ad arrivare la risposta dei militari, con il rappresentante nazionale del comparto Difesa e Sicurezza Marco Cicala, che allo sceriffo risponde senza mezzi termini: «Peccato che un politico di lungo corso, si preoccupi di eventuali comportamenti inappropriati, dimenticandosi del lanciafiamme. La Regione Campania, che è anche orgogliosamente la mia terra, deve molto a quell'uniforme. Si ricordi che dove ha fallito la politica, come per esempio per l'emergenza rifiuti, quella gloriosa uniforme, e non un abito sartoriale, è scesa in campo tra i nostri concittadini per servirli senza se e senza ma».

Il governatore campano ha polemizzato anche con i quantitativi di dosi che arrivano nella sua regione, «200mila in meno rispetto alla sua popolazione». «Un atto di delinquenza politica», lo ha definito.

Intanto De Luca prosegue nel suo piano di isole Covid free, pur mantenendo il criterio delle fasce di età e delle priorità ad anziani e fragili, accelera nella vaccinazione di chi risiede stabilmente a Ischia, Capri e Procida e chi vi lavora. Due le ordinanze in pubblicazione. La numero 15 riguarda la scuola e dispone che «quando il rispetto della soglia minima di attività in presenza stabilita, per le secondarie superiori, risulti incompatibile con l'applicazione delle linee guida del dm, vengano adottate dai dirigenti scolastici forme flessibili nella organizzazione dell'attività didattica, in ogni caso assicurando almeno il 50% delle presenze». La numero 16 invece è specifica con disposizioni di prevenzione sanitaria relative ai territori isolani.

«Per le isole - spiega invece De Luca - completate le fasce a

rischio, procederemo per una vaccinazione di carattere generale». Saranno fatti «protocolli d'intesa per le categorie economiche che sono più interessate a decisioni rapide, a cominciare dal comparto turistico-alberghiero».

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