Non è un mistero che i rapporti tra Luigi De Magistris e il Movimento 5 Stelle siano cordiali. È vero, da quando i pentastellati sono andati al governo con la Lega il sindaco di Napoli e Luigi Di Maio non sono più pappa e ciccia, ma non si possono dimenticare gli anni in cui De Magistris, quando era ancora iscritto all'Idv di Antonio Di Pietro, parlava del neonato MoVimento come di una speranza per il Paese. Normale che Virginia Raggi, in queste ore di tensione legate al parziale stralcio del decreto salva Roma in cdm per evidente volontà della Lega, si aspettasse dal collega napoletano un po' di supporto. E invece, a sorpresa, intervistato dal programma "Radio anch'io", su Radio 1, De Magistris ha spiegato perché secondo lui l'intervento dello Stato per salvare i conti romani sarebbe un errore.
"Quando uscì il discorso del salva Roma io dissi: se ancora una volta si interviene su una sola città, la città di Napoli entra in sciopero. In questi 8 anni abbiamo dimostrato senza lo Stato, con ostruzionismi forti, di riprenderci da soli", ha rivendicato De Magistris, aggiungendo che "servono cure diverse per ogni Comune. I debiti non sono solo al sud, anche Torino e Milano sono indebitate. Se non ripartono tutti i Comuni dal nord al sud, il Pil del paese non cresce. Noi ci siamo salvati da soli. Non c'è mai stato un Salva Napoli. Abbiamo vinto tutti i ricorsi alla Corte dei Conti, abbiamo avuto il più alto numero di controlli e ci siamo salvati perché la capacità di riscossione è aumentata" e con essa "la lotta all'evasione.
Se il governo si accorge che esistono anche al sud tante città che si stanno rialzando da sole, forse questo Paese lo salviamo", la speranza del sindaco di Napoli. Prima dell'ultima stoccata al M5s: "Non possiamo salvare solo qualche città perché magari conviene politicamente in un certo momento storico".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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