Il decisionismo dà assuefazione

Di fatto la Costituzione italiana non è fondata su tre poteri indipendenti, quello legislativo, quello giudiziario e quello esecutivo, ma solo sui primi due

Il decisionismo dà assuefazione

Di fatto la Costituzione italiana non è fondata su tre poteri indipendenti, quello legislativo, quello giudiziario e quello esecutivo, ma solo sui primi due. Il governo è eletto dal Parlamento ed è sempre alla mercé di tutti i partiti, gruppi e gruppetti che lo compongono e il presidente del Consiglio deve negoziare con loro qualsiasi decisione. Questa è la situazione in cui si trova Renzi: qualunque proposta faccia, viene immediatamente criticato e minacciato di essere messo in minoranza dalla sinistra del suo partito, al punto che per molti mesi ha potuto governare solo mettendo continuamente il voto di fiducia. Ma poiché nessuno gliel'ha mai negata, ha dimostrato di non avere più bisogno di chiederla. Così tutto è cambiato.

Renzi non è più un'emanazione del Parlamento, ma rappresenta il potere esecutivo nella sua interezza. In Italia perciò oggi esistono il potere legislativo, quello giudiziario e il potere Renzi, che ha un suo piano di riforme, propri programmi, propri progetti di legge che presenta alle Camere e spesso riesce a fare approvare. Annuncia le sue intenzioni non in Parlamento, ma direttamente al pubblico attraverso un tweet, una conferenza stampa, un articolo sull' Unità .

Perché tanta autonomia? Perché, molti dicono, se Renzi dovesse cadere il Pd finirebbe in pezzi e si andrebbe alle elezioni con quel sistema proporzionale di cui il partito ha tanta paura. Ma c'è un'altra ragione più semplice: che in realtà il sistema politico con un esecutivo forte funziona meglio dell'altro. È rapido, agisce subito e corregge prontamente le decisioni sbagliate. Anche la magistratura diventa più attiva. E l'opposizione, se si organizza, può intervenire in modo efficace. La gente si sta anche abituando all'idea di avere un Parlamento monocamerale più veloce e un governo più sicuro e stabile.

La nuova legge elettorale però è molto pericolosa: col premio di maggioranza dà tutto il potere al partito che vince le elezioni e quindi - probabilmente - la prossima volta al Pd di Renzi. E, fatto ancora più grave, non pone un limite alla rielezione del premier (come avviene per il presidente Usa) per cui Renzi si troverebbe padrone del governo e del Parlamento per un tempo illimitato.

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