Decorato e ricamato Così gli stilisti reinventano l'uomo

Smoking con costellazioni da Versace fantasie e jacquard da Zegna Per Corneliani l'eleganza è retrò

diOrnato, decorato, curato nei minimi particolari e in ogni caso allenato perché oggi anche l'uomo deve essere esteticamente al di sopra di ogni sospetto e ci vuole un fisico bestiale per reggere il confronto con i nuovi belli. Il più nuovo e il più bello di tutti è Giacomo Gianiotti, ovvero il dottor Andrew De Luca di Grey's Anatomy atteso invano alla sfilata di Ermenegildo Zegna dove invece arriva puntualissimo l'attore cinese Li Chen mandando in deliquio una folla di ragazzine dagli occhi a mandorla. Invece le innumerevoli fan di Patrick Dempsey ancora in gramaglie per la prematura scomparsa del Dottor Stranamore gongolano per la figuraccia del palestrato giuggiolone, ma intanto quasi in sordina comincia il defilè su questa strana passerella pelosa come l'assurdo porta Ipad che fa da cuscinetto solo sulle seggiole dorate della prima fila. É l'unica nota stonata di uno spettacolo perfetto: Stefano Pilati ha fatto sfilare una vera couture al maschile, 35 capi lavorati, ricamati, estremamente preziosi, l'alta moda da uomo per il prossimo autunno inverno. «Siamo nell'era dell'embellishment, ovvero dell'abbellirsi in tutti i modi, anche sfondando la barriera del protocollo» spiega il bravissimo designer nato a Milano e oggi di stanza a Berlino dove certo non manca quel sapiente mix tra passato e futuro, classico e moderno che è la miglior cifra stilistica di questa bella collezione. Tra i pezzi più significativi i cappotti jacquard come le scarpe su cui è anche riprodotto il bellissimo rilievo del cuoio Cordova stampato perfino sugli occhiali da sole. Indimenticabili i maglioni ricamati a mano (tutti in Italia, tra Milano e Bologna) con innumerevoli cristalli luccicanti abilmente tramati nel cashmere color antracite che smorza l'effetto glitterato elegante solo sul compianto David Bowie. Bagliori plausibili anche da Versace dove Donatella punta sullo sportswear di altissima gamma costruendo (come per altro aveva già fatto per la superba collezione donna dello scorso settembre) un'immagine d'assoluta modernità. La sfilata comincia con un'intrigante corsa di modelli (uno più bello dell'altro) in tuta da jogging di cotone bianco coperto da fibre ottiche che al buio s'illuminano facendoti subito pensare allo spazio: un uomo che viene dal cielo. Da qui in poi è tutto un susseguirsi di novità che pure hanno i sacri crismi della normalità. Lo zaino di pelle è contenuto in un fodero di PVC. Il classico abito maschile davanti è pied de poule, dietro principe di Galles e comunque ha gli occhielli metallici oltre all'impermeabile metallizzato. Inutile dire che il giubbotto da astronauta è un elegantissimo bomber in denim bianco mentre le sneaker con calzino incorporato hanno tutte le carte in regola per diventare l'essenziale di domani. Inutile dire che non mancano i bellissimi nel parterre tra cui Jon Kortajarena che ha recitato per Tom Ford in A single Man. A noi piace molto di più Lucas, il pugile che Donatella fa sfilare con un magnifico paltò lilla ma forse non capiamo cosa s'intende oggi per bello. Infatti da Ralph Lauren ci buttiamo prima sugli sci in radica e fibra di carbonio, poi sul giubbotto di vacchetta e quindi sui cinque diversi smoking compreso quello di foggia napoleonica mentre la folla di ragazzine urlanti aspetta solo di vedere un modello di nome Lucky Blue che ha milioni di follower su Istagram e dei magnifici occhi azzurri. Inutile dir loro che il ragazzo è mormone: non sanno neanche cosa vuol dire.

Invece Sergio Corneliani sa molto bene cosa significa portare nella contemporaneità l'eleganza perfetta degli anni Quaranta e modula i pantaloni a vita alta con i moderni caban, il blu con il marrone, quei grandi cappotti a vestaglia con il a collo alto. Classico con brio.

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