Roma - Via libera al decreto che impone l'obbligo della profilassi per la frequenza scolastica con la firma del Capo dello Stato, Sergio Mattarella e la pubblicazione in Gazzetta ieri. I vaccini obbligatori sono 12 e saranno gratuiti. Confermato il periodo di transizione per adeguarsi alle nuove norme che però scatenano ugualmente polemiche da parte di associazioni di genitori e cittadini che promettono di impugnare il provvedimento giudicato «incostituzionale». Pronti a salire sulle barricate anche i grillini che parlano di testo «irricevibile» e che sicuramente faranno di tutto per modificare il provvedimento che verrà incardinato in Commissione Sanità al Senato la prossima settimana. Il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, ha sottolineato che l'obbligo si è reso necessario «per garantire la sicurezza dei cittadini» tenendo anche conto dell'epidemia di morbillo in corso nel nostro paese con i casi saliti a 2.851 dall'inizio dell'anno. Il ministero ha chiarito che per quest'anno scolastico sarà sufficiente presentare un'autocertificazione ma entro il 10 marzo 2018 si dovranno consegnare i documenti che comprovino la vaccinazione o l'esonero giustificato dal medico. Per gli anni successivi dovranno essere presentate le certificazioni entro il 10 luglio di ogni anno.
Molti gli adempimenti richiesti alle scuole visto che i dirigenti dovranno segnalare i non vaccinati alla Asl che richiamerà le famiglie. Chi rifiuta la profilassi rischia di sanzioni fino a 7.500 euro e nei casi più gravi la segnalazione al Tribunale dei Minori con il rischio di perdere la patria potestà. Il ministero chiede alle scuole di inserire i non vaccinati per ragioni di salute in classi nelle quali sono presenti soltanto minori vaccinati o immunizzati naturalmente. Non solo entro il 31 ottobre si dovranno comunicare alle Asl le classi nelle quali sono presenti più di due alunni non vaccinati. Giorgio Rembado, presidente dell'Associazione dirigenti scolastici, avrebbe preferito che fosse negata l'iscrizione ai non vaccinati anche per la scuola dell'obbligo, non solo per nido ed asilo. Troppe responsabilità, dice Rembado «per una scuola già sovraccarica».
L'obbligo va da 0 a 16 anni. I nati dal 2001 al 2004 che non fossero già vaccinati dovranno effettuare le quattro immunizzazioni già obbligatorie (epatite B; tetano; poliomielite; difterite) aggiungendo morbillo, parotite, rosolia, pertosse e Haemophilus influenzae tipo B. Identico l'obbligo per i nati dal 2005 al 2011. I bimbi nati dal 2012 al 2016 alle vaccinazioni già citate dovranno aggiungere quella per il meningococco C.
Quindi soltanto per i nati quest'anno le vaccinazioni obbligatorie salgono a 12 con l'aggiunta alle precedenti di meningococco B e varicella. Il ministero assicura che i costi sono coperti e che non ci sarà un problema di scorte di vaccini.
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