Il cosiddetto "Decretone", punto focale del programma dell'esecutivo giallo - verde, ha ricevuto il placet del Senato, che ha approvato il testo in maniera definitiva dopo la Camera dei deputati.
Le forze politiche che compongono la maggioranza di governo presieduto dal premier Giuseppe Conte ritenevano questo passaggio fondamentale soprattutto per via della presenza nel decreto del reddito di cittadinanza e di Quota 100.
Vale la pena sottolineare come nell'aula parlamentare di palazzo Madama si sia proceduto pure per mezzo di parziali modifiche. Hanno votato a favore e in maniera compatta tanto la Lega di Matteo Salvini quanto il MoVimento 5 Stelle di Luigi Di Maio. Il provvedimento, come ci si aspettava, ha trovato la ferma contrarietà di Forza Italia e Fratelli d'Italia. Pure il Partito Democratico del neo segretario Nicola Zingaretti ha votato contro. Si sono astenuti, invece, i senatori di Leu, forse per via della presenza della misura assistenzialista tanto caldeggiata dai grillini.
Vediamo nel dettaglio quali sono le principali disposizioni in seguito alla discussione avvenuta in questa fase dell'iter. Anzitutto la possibilità dell'anticipio del Tps anche per quei dipendenti statali che già risultano in regime di pensionamento. La soglia di anticipo - questa forse è la novità più importante - è stata aumentata fino a raggiungere i 45mila euro. Poi c'è un dettaglio legislativo, inerente alla parziale riforma della quota pensionistica, tramite cui ci si propone di assumere, per mezzo di una cosiddetta "corsia preferenziale", quelle persone che appartengono alle categorie protette. Tra questi, vengono citati i precari del settore scolastico.
C'è stato spazio, come riporta pure l'Agi, per intervenire sulla estensione del turn over per regioni e amministrazioni comunali.
Sono previste quasi 600 nuove assunzioni presso il Mibac e si prevede che anche nel settore sanitario, per via di Quota 100, si possano prevedere nuove contrattualizzazioni. Queste appena citate, rappresentano le migliorie, stando alla visione della maggioranza, apportate al reddito di cittadinanza e alla riforma della quota pensionistica. Il decretone adesso è ufficialmente legge.
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