Def, lunedì arriva in Consiglio dei ministri

La nota del documento di economia e finanza sarà discussa in CdM

Def, lunedì arriva in Consiglio dei ministri

Il Def (documento di economia e finanza) è al rush finale. Lunedì la nota di aggiornamento al documento in cui vengono indicati i nuovi obiettivi di crescita e finanza pubblica a livello programmatico, sarà portata in Consiglio dei ministri con un nuovo quadro dei conti pubblici che farà da cornice alla legge di bilancio.

Nel frattempo continua il negoziato con Bruxelles per strappare qualche altro “margini di flessibilità” su 10-12 miliardi che porterebbero il deficit al 2,2%, anche se al momento appare più probabile che per il 2020 si attesterà al 2,1%. Per quanto riguarda il Pil i tassi di crescita dovrebbero essere rivisti allo 0,5-0,6%, ma l'obiettivo principale resta quello di scongiurare l'aumento dell'Iva, la cui aliquota ordinaria potrebbe passare dal 22 al 25,2%, mentre quella ridotta passerebbe dal 10 al 13%.

Il premier Conte rassicura e dichiara che "L'impegno solenne è quello di disattivare le clausole di salvaguardia", spiegando che il governo "sta lavorando a qualche modulazione, ma con beneficio per gli italiani". Un'operazione che vale oltre 23 miliardi (1,3 punti percentuali del Prodotto interno lordo).

Le risorse dovrebbero essere trovata attraverso numerosi interventi. In primo luogo da una riduzione della spesa per interessi derivante dal calo dello spread (3-4 miliardi) e dai risparmi derivati delle misure del precedente esecutivo Lega-M5S (quota 100 e reddito di cittadinanza) che potrebbero garantire risorse fino a 6 miliardi. Altro punto potrebbe riguardare quello della spending review che varrebbe circa 4-5 miliardi, oltre al miliardo che dovrebbe arrivare dai tagli ai ministeri, e la revisione delle tax expenditures.

Infine c’è la lotta all'evasione fiscale, con un pacchetto di misure che potrebbe portare in dote tra i 3 e i 4 miliardi di euro. Per rafforzare le misure potrebbe arrivare l'introduzione di incentivi per l'uso delle carte elettroniche per favorire la tracciabilità delle transazioni. Su questa misura arriva l’ok da Italia Viva, che non disdegna la soluzione di ridurre l'uso del denaro contante e incentivare l'uso delle carte di credito: "Se il Governo deciderà di incoraggiare la #monetadigitale attraverso sconti fiscali, dovremo fare una cosa in più. Cambiare la norma e abbassare le commissioni sulle carte di credito, che vanno dimezzate, stabilendo per legge un tetto massimo, senza alcun minimo per transazione".

Sul Def interviene anche il segretario del Pd Nicola Zingaretti, che ha affermato che "Vogliamo stanziare 50 miliardi di euro per i prossimi 15 anni per investimenti nell'economia verde, per favorire la riqualificazione energetica e sismica degli edifici pubblici e privati, la mobilità sostenibile e l'utilizzo di energia da fonti rinnovabili".

Inoltre, tra gli obiettivi c’è quello di "alzare gli stipendi a partire da quelli bassi e medi tagliando le tasse sul lavoro. Bisogna combattere più efficacemente l'evasione fiscale, incentivando i pagamenti elettronici e tracciabili".

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