Uno dei kamikaze arrestato e rilasciato prima dell'attacco

o Stato dello Sri Lanka ha riconosciuto un "fallimento" nella missione di garantire la sicurezza nazionale

Uno dei kamikaze arrestato e rilasciato prima dell'attacco

Il segretario alla Difesa dello Sri Lanka, Hemasiri Fernando, si è dimesso a seguito degli attacchi jihadisti di Pasqua, in cui sono state uccise 359 persone. Fernando ha consegnato la sua lettera di dimissioni al presidente Maithripala Sirisena, che è anche ministro della Difesa. «Ha detto al presidente che accetta la responsabilità» degli attentati di matrice islamista. Lo Stato dello Sri Lanka ha riconosciuto un «fallimento» nella missione di garantire la sicurezza nazionale, dal momento che era in possesso in anticipo di informazioni cruciali sul rischio di attacchi suicidi. Ed è proprio di ieri la notizia che uno degli attentatori suicidi della strage di Pasqua in Sri Lanka era stato precedentemente arrestato dalla polizia, ma poi rilasciato. Lo ha detto un portavoce del governo cingalese alla Cnn. Si tratta di Ilham Ahmed Ibrahim che si è poi fatto esplodere al Cinnamon Grand Hotel di Colombo ed è uno dei due figli del tycoon delle spezie Mohamed Yusuf Ibrahim. Entrambi i figli, cioè Ilham Ahmed Ibrahim e il fratello Imsath Ahmed Ibrahim, erano già stati identificati come kamikaze degli attacchi di Pasqua. Il portavoce della polizia Ruwan Gunasekera ha riferito che il padre Mohamed Yusuf Ibrahim è in stato di fermo per il sospetto di aver aiutato e favorito i suoi figli. Gunasekera ha aggiunto che tutti gli altri membri della famiglia Ibrahim sono tenuti in custodia. Intanto le autorità dello Sri Lanka hanno chiesto l'aiuto del pubblico per l'arresto di sei persone sospettate di essere coinvolte negli attentati terroristici del giorno di Pasqua. La polizia ha diffuso le foto dei sospettati, invitando i cittadini a fornire informazioni su di loro.

La tensione resta altissima nel Paese. Le chiese cattoliche dello Sri Lanka hanno sospeso tutti i servizi pubblici a causa dei timori sulla sicurezza, mentre anche l'esercito partecipa alla caccia ai sospettati di coinvolgimento nelle stragi di Pasqua. Le forze di sicurezza hanno effettuato altri 16 arresti nella notte, portando a 75 il numero delle persone fermate nell'ambito delle indagini sugli attentati. Il ripetersi di allarmi ed esplosioni nei giorni successivi a quello degli attacchi accresce la consapevolezza che nel Paese ci siano in circolazione ancora diversi complici degli attentatori.

La richiesta del presidente di silurare il ministro della Difesa e il capo della polizia conferma inoltre la spaccatura tra i vertici delle istituzioni, che ha già impedito una efficace azione di prevenzione nonostante le ripetute segnalazioni di intelligence prima degli attentati.

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