“Mi ha detto che non ero vegano come lui e che per questo avrei perso il posto”. Con questa motivazione è stato licenziato Lorenzo Andraghetti, collaboratore del deputato Cinquestelle, Paolo Bernini, già noto per aver detto, nel 2013, che in America si inserivano i microchip nel corpo umano per controllare la popolazione.
È proprio in quell’anno che Bernini assume Andraghetti come assistente parlamentare ma a ottobre 2015 viene mandato via e, due mesi dopo, addirittura espulso per aver cercato di sfidare il capogruppo al Comune di Bologna, Massimo Bugani alle primarie per la scelta di sindaco. Martedì escono allo scoperto le circostanze che avrebbero portato al suo licenziamento. “All’epoca — dice Andraghetti al Corriere della Sera di Bologna — il buon Bernini mi disse, a voce, che mi licenziava da assistente parlamentare perché non ero vegano come lui, ed aveva bisogno di collaboratori che perorassero la sua causa animalista (come se ciò mi impedisse di occuparmi di temi animalisti) nonostante appartenesse alla commissione Difesa. Al mio posto infatti vennero assunti due collaboratori provenienti da associazioni animaliste”. Andreghetti è convinto che questo, però, non sia il motivo principale del suo licenziamento.
“Iniziavo ad essere troppo scomodo e discordavo con la linea autoritaria del M5S”, dice l’ex attivista a cui, ad oggi, non sono ancora stati pagati l’ultimo stipendio e il Tfr. Andraghetti, ora, pretende il pagamento degli stipendi che gli sarebbero spettati fino al termine naturale della legislatura nel 2018.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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