Extraprofitti bancari e assicurativi oltre a quelli realizzati dai grandi produttori d'energia provano la tenuta della maggioranza. Diverse le posizioni a confronto, con un dissimulato braccio di ferro tra Fratelli d'Italia e Forza Italia. Soprattutto sull'ipotesi di tassare gli exraprofitti degli istituti di credito. Non c'è da immaginare, però, il peggio. Ad assicurarlo è il capogruppo alla Camera del partito della Meloni, Tommaso Foti: «Fatica inutile se l'opposizione spera che si apra una qualche spaccatura nel centrodestra in vista della stesura della legge di bilancio». «Se sarà necessario - aggiunge Foti - chiederemo un contributo di solidarietà ad alcuni settori che hanno realizzato utili molti rilevanti. Comunque senza intenti punitivi, ma richiamando tutti ad un autentico spirito di solidarietà». E intanto si aspettano di dati Istat che oggi forniranno un quadro più preciso sul compito che attende il governo.
Sul fronte bancario, però, le differenze resistono. Da un lato Fratelli d'Italia, per voce di Marco Osnato, insiste nel cercare un accordo con gli istituti di credito. «Il ritorno della tassa sugli extraprofitti delle banche è una possibilità, ma semmai sarebbe completamente diversa - spiega il presidente della Commissione finanze della Camera - Il clima rispetto a un anno fa è molto cambiato. Lo scorso anno c'era l'idea che gli extraprofitti degli istituti di credito fossero guadagni ingiusti, invece è corretto dire che ci sono stati per condizioni esogene alla loro attività. Oggi non c'è alcun intento punitivo, ma si pensa piuttosto a una misura da concordare con le banche». L'idea è quella di ottenere un contributo una tantum dell'uno o due per cento sui profitti extra degli ultimi 12/24 mesi. «Informalmente - aggiunge Osnato - posso dire che ho già ricevuto molte disponibilità, a dimostrazione che da parte del sistema bancario re assicurativo non c'è il terrore verso il centrodestra».
La posizione di Forza Italia, in merito, è ancora distante. Ma c'è margine per una sintesi. Ed è lo stesso Tajani che lo annuncia in un tweet sul tema parlando di un tavolo con i responsabili dei settore bancario e assicurativo. «Forza Italia è contraria a qualsiasi tassa sugli extraprofitti - chiarisce su X il leader azzurro - Si danneggerebbero le banche di prossimità e si creerebbe incertezza sui mercati a danno dell'Italia. Si crei un tavolo con le banche per concordare soluzioni utili ai conti pubblici». «Tasse con effetto retroattivo perché non previste dalle norme determinerebbero reazione negative dei mercati - gli fa eco il capogruppo alla Camera di Forza Italia, Paolo Barelli - Tuttavia si possono valutare misure concordate con il sistema bancario che è certamente interessato alla stabilità e alla crescita del nostro Paese. Per questo non voteremo alcuna forma di ulteriore tassazione imposta dall'alto, come alcuni organi di stampa hanno paventato.
Continua intanto a tenere banco anche l'idea delle polizze obbligatorie per le case contro i danni del maltempo lanciata dal ministro per la Protezione civile, Nello Musumeci. Su un punto sono tutti d'accordo nella coalizione di governo: deve semmai essere un'assicurazione facoltativa, non certo obbligatoria come quella richiesta per le imprese (norma per altro prevista dalla passata legge di bilancio). Un ulteriore elemento lo offre il ministro delle Imprese Adolfo Urso (FdI) che parla di «rimborso rapido» per le imprese. «A fronte di un evento catastrofale le assicurazioni dovranno rimborsare alle imprese almeno il 30% delle polizze, entro i primi quindici giorni dall'evento. In questo modo consentiremo alle nostre aziende di avere subito le risorse per riattivare la propria attività produttiva».
Oggi è previsto un incontro proprio negli uffici del suo ministero per presentare agli operatori del settore assicurativo e alle imprese, spiega lo stesso Urso, lo schema di decreto attuativo che rende operativa la norma di legge approvata lo scorso anno sull'obbligatorietà assicurativa per le imprese che a dicembre diventa operativa».
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