"Dopo gli ultimi attentati, la Francia non ha sigillato le frontiere, ha solo intensificato i controlli. Proprio questo è il nodo: un conto è aumentare i controlli, cosa su cui si può ragionare, ben altro conto è intendere la costruzione di una barriera impenetrabile. Purtroppo assistiamo alla strumentalizzazione di vicende drammatiche, vedo tentativi di lucrare elettoralmente sulla vicenda immigrazione attraverso facili slogan".
Stefano Fassina, con un'intervista al Tempo, non perde l'occasione di polemizzare col centrodestra sui fatti di Parigi e spiega: "La questione è complicata, ci sono problemi seri e si tratta di trovare un equilibrio tra l’umanità e la tutela della sicurezza. Proporre questo non significa avere un atteggiamento buonista". L'ex deputato Pd, poi, sale in cattedra e impartisce lezioni di geopolitica parlando della Russia come di un "interlocutore neccesario per affrontare la crisi in Siria e in Medio Oriente". "Attacchi contro postazioni e basi dell’Isis - prosegue Fassina - in Iraq e in Siria ci sono da tempo. Tutti gli Stati coinvolti dalla minaccia terroristica devono capire che l’Isis è il loro nemico principale. Per questo vanno rafforzate le strategie di cooperazione tra polizie e servizi di intelligence tra tutti i Paesi europei, e verso gli Stati Uniti".
Sul fallimento del multiculturalismo francese, l'esponente di Sinistra Italiana, dice:"L’assalto a Charlie Hebdo fu compiuto da due cittadini francesi, e dai primissimi rilievi sugli attentatori di venerdì potrebbe configurarsi, almeno per uno di essi, la stessa dinamica. Tutto questo è la punta dell’iceberg di problemi sociali e profondi che investono la società francese. Però il problema va contestualizzato, senza generalizzazioni: in Francia vivono circa sei milioni di musulmani e molti di loro dopo gli attentati di Parigi erano sui social ad esprimere le loro condanne senza se e senza ma". Per quanto riguarda eventuali rischi per l'Italia, Fassina tende una mano al governo:"Corriamo dei rischi, ma al momento non ritengo ve ne siano di particolari. E poi gli arresti di Merano di qualche giorno fa confermano che la nostra vigilanza c’è, è sul campo. Però va intensificata. Da questo punto di vista il governo riceverà da noi l’atteggiamento più responsabile possibile. Dall’altra parte, però, ci aspettiamo che l’esecutivo condivida informazioni e scelte". Sul rischio di infiltrazioni terroristiche con l'arrivo dei profughi, Fassina spiega: "Di fronte a flussi migratori che aumentano, chiaramente aumentano anche le paure, e fatti come quelli di Parigi fanno accrescere la percezione del pericolo.
Serve uno sforzo di responsabilità da parte di tutti, chi governa e chi fa opposizione, a tutti i livelli territoriali. Specie nelle periferie delle città dove, con troppa disinvoltura, si vanno spesso a scaricare tutti i problemi".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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