Diciotti, la base M5s in rivolta: "Salvare o no il bullo Salvini?"

La base grillina è divisa sul processo a Salvini. I vertici del M5s intanto prendono tempo ma si fa strada il "partito del no"

Diciotti, la base M5s in rivolta: "Salvare o no il bullo Salvini?"

Ai vertici del Movimento 5 Stelle non resta che prendere tempo. L'obiettivo è trovare il modo migliore per arrivare a una via d'uscita dall'angolo nel quale, di fatto, sono stati costretti da Matteo Salvini. Il processo al ministro dell'Interno per il caso della nave Diciotti rischia, infatti, di far implodere i Cinque Stelle. A leggere i commenti sul Blog delle Stelle, ma anche sulle pagine Facebook dei big grillini, appare evidente la spaccatura della base riguardo al voto che spetta alla Giunta sulle immunità di Palazzo Madama. E non manca certo chi se la prende col "furbetto" Salvini che, si sfoga un attivista, "prima fa il bullo e poi si intesta l'ennesima giravolta nel silenzio vergognoso dei media". E allora, incalza un altro militante, "processiamolo questo bulletto".

Per il momento i punti fermi sono due: non ci sarà nessuna crisi di governo (e su questo le dichiarazioni sono in sintonia tra Cinque Stelle e Lega) e l'azione cui il Tribunale dei ministri vorrebbe processare Salvini non è personale ma "collegiale" (quindi, di tutto il governo). Di certo, all'interno del Movimento 5 Stelle, sono ore complicate. A quanto apprende l'agenzia Agi, l'ala più ortodossa, che fa riferimento a Roberto Fico, non ha dubbi sul fatto che "non si debbano tradire principi e storia del Movimento" e che quindi si debba votare necessariamente a favore della richiesta di autorizzazione a procedere. Tra i pasdaran del giustizialismo ci sono senza dubbio Roberta Lombardi, che sull'Huffington Post scrive che "salvare Salvini costerà caro" al Movimento, e la "ribelle" Paola Nugnes, che all'agenzia Adnkronos fa sapere che se i Cinque Stelle dovessero votare "no" è già pronta a fare le valigie. Anche all'interno dell'esecutivo c'è chi sposa la linea del "sì", come il sottosegretario grillino all'Interno Carlo Sibilia.

La discussione non agita solo i vertici. Anche gli attivisti sembrano sull'orlo di una crisi di nervi. "Qui non si tratta decidere sull'immunità di Salvini - scrive un militante sul Blog delle Stelle - ma sul legittimare o meno un atto di governo compiuto da un ministro". "Se i Cinque Stelle voteranno per il sì a processare Salvini faranno un'azione contro se stessi - fa eco un altro perché al governo c'erano anche loro sul caso Diciotti". Autorizzare i magistrati a procedere, è l'opinione di molti grillini, sarebbe "un errore colossale dalle conseguenze inimmaginabili". "L'opinione pubblica non la prenderà affatto bene - si legge in un commento - anche perché per una accusa assurda Salvini rischierebbe la legge Severino. Se ogni volta che arrivano dei migranti senza documenti e provenienza dubbia lo Stato li deve accogliere subito, senza un controllo preventivo, si mina la sicurezza dei cittadini". Ma c'è anche chi accusa Salvini di fare "il bullo" e per questo lo vuole mandare a processo. "Siete ridicoli, come una prostituta che faccia la morale alle colleghe di bordello per non essere caste", scrive un attivista sulla pagina Facebook di Luigi Di Maio dando per scontato chevoteranno contro l'autorizzazione a procedere.

"Avrete la coerenza di non negare il processo a Salvini - tuona un altro - o si comporterà come tutti gli altri, perdendo non solo il mio voto, ma quello di tutti i 'fessi' che hanno creduto in un cambiamento?".

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