Diciotti, resa dei conti tra i 5S "Chi non è d'accordo lasci"

I ribelli sfidano Di Maio. Dalla Nugnes alla Fattori: tensione nel Movimento. Fraccaro: "Espulsioni? Valuteremo". Grillini nel caos È

Diciotti, resa dei conti tra i 5S "Chi non è d'accordo lasci"

Il Movimento Cinque Stelle si prepara alla resa dei conti. Il caso Diciotti ha di fatto spaccato letteralemente in due i grillini e il risultato del voto sulla piattaforma Rousseau che di fatto ha "salvato" Salvini apre drammaticamente lo scontro politico tra i filogovernativi e i frondisti che vogliono mettere k.o. il ministro Salvini. Di fatto ad aprire lo scontro sono state le paorle della pentastellata Fattori che ringrazia chi ha pugnalato Salvini votando per l'autorizzazione a procedere: "Nel buio cosmo quindi ci sono più stelle di quanto pensassi. Grazie ai 20.000 No. In alto i cuori". A far saltare il banco sono le parole della Nugnes che rincara la dose: "Per me bisogna cercare un altro mezzo per trovare le convergenze e non cedere passo passo a ricatti. Condivido l’idea di voler andare avanti per portare avanti il programma, ma questo cedere può essere deleterio per il M5S e per il Paese. Si sta disegnando un’idea di società respingente, che fa leva sui più deboli. Siamo in recessione etica e morale, si sta dando adito a una visione di chiusura e di respingimento che non appartiene al vero Movimento". Parole durissime che sanciscono la spaccatura nel Movimento.

E il ministro per i Rapporti col Parlamento, Riccardo Fraccaro ha già mandato un messaggio molto chiaro ai "ribelli" parlando anche di possibili espulsioni: "Questo sarà deciso eventualmente dagli organi preposti. Io faccio parte del collegio dei probiviri per cui non mi posso esprimere al riguardo. Certo, credo che i nostri parlamentari debbano rispettare la base". Infine su questo quadro vanno sottolieneate le parole del grillino Silvestri, deputato del Movimento 5 Stelle: "La democrazia diretta è sempre stato un principio fondante del MoVimento 5 Stelle. Anche sul caso Diciotti abbiamo fatto decidere i nostri iscritti, che è esattamente quello che non hanno mai fatto le altre forze politiche. Per questo ci stupiscono le parole di alcuni parlamentari che oggi si lamentano per questa decisione. Ricordo, ad esempio, alla senatrice Fattori e a quanti cercano giornalmente visibilità sui giornali, che è proprio grazie a Rousseau che sono potuti entrare in Parlamento, ben conoscendo le regole che hanno sottoscritto.

Il dialogo all’interno del MoVimento è sempre aperto, ma se Fattori e gli altri non condivido più questo modus operandi, potrebbero semplicemente restituire quanto dovuto e dimettersi". Insomma l'ora della resa dei conti è scattata...

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