Diciotti, Salvini non andrà a processo: il Senato nega l'autorizzazione a procedere

Il voto del Senato sull'autorizzazione a procedere sul caso Diciotti premia il ministro dell'Interno. Salvini non andrà a processo

Diciotti, Salvini non andrà a processo: il Senato nega l'autorizzazione a procedere

Matteo Salvini non andrà a processo. Il caso Diciotti si infrange contro il muro elevato dai senatori, convinti dunque che il ministro abbia agito nel totale interesso dello Stato. L'aula di Palazzo Madama, che da questa mattina si è riunita per la discussione sull'autorizzazione a procedere richiesta dal Tribunale dei ministri di Catania.

In realtà la decisione non è ancora ufficiale, visto che il risultato verrà reso noto solo alle 19. I senatori hanno infatti iniziato a votare, chi non lo ha fatto personalmente potrà comunicare il proprio voto palese direttamente ai segretari che ne terranno nota in appositi verbali fino alla chiusura delle operazioni di voto. Il tabellone del dato parziale, però, al di là dell'ufficialità, ha già sentenziato che la maggioranza dei voti si è espressa a favore della relazione presentata dalla Giunta per le autorizzazioni a procedere.

"Sono soddisfatto di questo voto perché la relazione della Giunta viene confermata nella sua natura giuridica e costituzionale", ha detto ai cronisti il presidente Maurizio Gasparri. "La mia relazione ha ottenuto 232 voti favorevoli, un numero ben superiore ai 160 necessari".

L'intervento del ministro Salvini

Il titolare del Viminale si era presentato stamattina in aula per spiegare i motivi della decisione di non far sbarcare, la scorsa estate, i 117 migranti dalla nave della marina italiana. Salvini prima di prendere la parola si è spostato dai banchi del governo per raggiungere gli altri senatori della Lega. Un segnale che non è passato inosservato e che ha creato qualche malumore tra le fila delle opposizioni di sinistra. "Non sarò mai il ministro che lascia morire in mare qualcuno senza muovere in dito: abbiamo soccorso, salvato e anche aperto un contenzioso", ha spiegato il leader del Carroccio, "La decisione sulla Diciotti è stata una iniziativa del governo coerente con gli interessi pubblici del Paese". Durante l'intervento, il ministro si è anche commosso nel dichiarare il suo "amore" per "l'Italia e gli italiani".

Il M5S tiene sul caso Diciotti

Il Movimento Cinque Stelle, alla fine, non ha tradito la parola data al collega di governo nonostante i tanti mal di pancia interni. "Annuncio con orgoglio che M5S, dopo aver condiviso con i cittadini questa decisione, voterà convintamente sì affinché il governo non debba rispondere di una azione compiuta nell'interesse dello Stato e dei cittadini", ha detto Michele Giarrusso durante le dichiarazioni di voto. Contraria, e dunque dissidente, la senatrice Paola Nugnes: "I diritti umani sono inalienabili - ha spiegato - e i diritti umani dei membri della Diciotti sono stati compressi. Diritti di soggetti fragili e in condizioni psico-fisiche critiche".

Forza Italia: "Voto di corenza"

Contro l'autorizzazione a procedere anche Forza Italia. "Il nostro no all'autorizzazione a procedere contro il ministro Salvini è un voto di coerenza e non di convenienza rispetto alla nostra storia passata, presente e futura", ha rivendicato Renato Schifani. "Noi siamo convinti che lei (Salvini, ndr) non abbia commesso il reato che le viene contestato bensì che abbia agito per un supremo interesse dello Stato facendo rilevare giustamente l'atteggiamento cinico dell'Europa sulla questione dell'immigrazione".

Per Ignazio La Russa (Fdi) è "paradossale" che si processi un ministro perché fa il suo dovere: "Un governo che si preoccupa di controllare chi entra e chi non entra in casa nostra - ha detto in aula - è un governo che fa il suo dovere".

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