Le dieci fatiche di Donald (che sente aria di ribaltone)

Tanti i comizi che terrà il "tycoon" nelle ultime 48 ore mentre il suo sfidante vive di rendita sui sondaggi

Le dieci fatiche di Donald (che sente aria di ribaltone)

Un Biden dolcetto-e-scherzetto per iniziare il rush finale. Nella notte di Halloween Donald Trump si inventa a Butler, in Pennsylvania, una presa in giro beffarda del rivale, con un finto Biden che si leva la maschera e diventa la sua candidata alla vicepresidenza, Kamala Harris, presentata come la vera leader del ticket. Una trovata che inaugura il tour de force di dieci comizi in quarantott'ore con cui il tycoon spera di convincere sino all'ultimo elettore indeciso a farlo rimanere altri quattro anni alla Casa Bianca.

Trump attraversa il paese in lungo e in largo, battendo a tappeto in particolare gli stati chiave, fondamentali per la vittoria. Mentre il rivale democratico Joe Biden si limita a presenziare il minimo indispensabile con il solo obiettivo di conservare il vantaggio che gli viene attribuito dai sondaggi. Secondo una proiezione di Wall Street Journal e Nbc il candidato democratico ha il 52 per cento delle preferenze contro il 42 del tycoon, ma l'attuale presidente recupera nei cosiddetti «swing states», dove l'ex numero due di Barack Obama ha un vantaggio di 6 punti a fronte dei 10 della precedente rilevazione. Una proiezione di Washington Post e Abc vede il Comandante in Capo avanti di misura in Florida, per 50 a 48, mentre il rivale conduce in Pennsylvania 51 a 44. Ma il giornale più famoso dello stato, la Pittsburgh Post-Gazette, appoggia The Donald: «Questo quotidiano non ha mai sostenuto un repubblicano per la presidenza dal 1972. Ma riteniamo che Trump sia la scelta migliore quest'anno», ha spiegato il board editoriale. «Donald Trump non è Winston Churchill, ma alla fine fa le cose» mentre Biden «è troppo anziano e fragile per questo ruolo», senza contare che il ticket democratico «offre solo tasse più alte». In Iowa, invece, un sondaggio del The Des Moines Register dà il presidente avanti di sette punti (48 per cento contro il 41), mentre in settembre i due candidati erano testa a testa. Per la Cnn Biden è in vantaggio in Michigan (53 contro 41) e Wisconsin (52 contro 44), ed è testa a testa in Arizona e North Carolina, dove l'ex vicepresidente ha rispettivamente 4 e 5 punti di vantaggio.

Se Biden trascorre gli ultimi due giorni di campagna elettorale in Pennsylvania, soprattutto a Philadelphia (vicina alla sua Wilmington, in Delaware), Trump lancia uno sprint finale in tutto il paese, dal North Carolina alla Georgia, dall'Iowa al Michigan, e ancora in Florida e Pennsylvania. Cinque comizi in cinque stati domenica, e almeno altrettanti oggi, per evitare di diventare il primo presidente da un solo mandato dai tempi di George H.W. Bush. E tra tutti i pronostici che assegnano la vittoria al candidato democratico, c'è una voce fuori dal coro. Rob Cahaly del Trafalgar Group, società di consulenza con sede ad Atlanta, è colui che ha predetto la vittoria di Trump nel 2016 (mentre i grandi analisti davano per certo, con ampio margine, il successo di Hillary Clinton), ed è convinto che anche ora il tycoon sia in una posizione molto più forte di quanto sembri. Questo grazie ancora una volta a quella maggioranza silenziosa che gli consegnò la vittoria quattro anni fa.

Con i Big Media che dipingono Trump come un suprematista bianco, un aspirante dittatore, un buffone e un bugiardo incallito, coloro che simpatizzano per il Comandante in Capo o ritengono che la sua amministrazione abbia fatto un buon lavoro, spesso sono timorosi nel rivelare le loro reali opinioni. Anche ai sondaggisti secondo Cahaly e questo spiegherebbe la poca affidabilità della maggior parte delle previsioni nel 2016.

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