Le due bellezze di Romanel rito color porpora

L'arte della Capitale e l'estetica della liturgia eterna. In mezzo, il corpo del Papa che attraversa i millenni

Le due bellezze di Romanel rito color porpora
00:00 00:00

Per Papa Francesco sono stati celebrati due funerali, uno davanti alla basilica di San Pietro, l'altro per le strade di Roma. La bara di Francesco è umile, il legno è grezzo senza decorazioni, ma è collocata in un contesto grandioso dove si svolge una liturgia che conserva ancora nei secoli una forza straordinaria. Il funerale appare solo un'occasione per celebrare davanti al mondo la presenza del potere universale della Chiesa, non affidato a espedienti mediatici, che pure sono stati innumerevoli, ma al senso di una tradizione radicata nella fede, celebrata da una ritualità millenaria.

Il colonnato del Bernini abbraccia tutti i presenti, ma i veri potenti della terra non sono quelli vestiti di scuro bensì coloro che, osservati dall'alto, sembrano raccogliersi dentro una larga e diffusa macchia rossa, testimonianza vivente dell'immutato potere spirituale della Chiesa. La porpora cardinalizia è il colore delle vesti dei cardinali della Chiesa cattolica: il colore rosso simboleggia il sangue dei martiri, e i cardinali, prìncipi della Chiesa, devono essere pronti a versare il loro sangue in difesa della fede: la loro dignità particolare non riguarda il potere terreno ma il servizio nella Chiesa universale.

Un funerale che testimonia il coraggio della Chiesa di essere un'entità spirituale che attraversa i millenni, celebrata con una liturgia che sfida il laicismo, la desacralizzazione contemporanea, il materialismo ateo. E pare la volontà di un angelo quella che di tanto in tanto ci consente di vedere dall'alto la basilica di San Pietro, il colonnato, la piazza: di vedere Roma, di cogliere la sua centralità spirituale di fronte al mondo; città che continua ad essere la capitale del mondo grazie alla Chiesa. Roma e la Chiesa, prosecuzione di una storia millenaria fondata sulle radici giudaiche e cristiane della nostra civiltà, costruite sulla grande bellezza che fa incontrare le sante parole liturgiche con i volti dei fedeli, con le pietre della basilica, con le porpore cardinalizie, con l'azzurro del cielo. Si provi a immaginare cosa sarebbe quella piazza dove è posta la piccola bara di Papa Francesco senza la bellezza che tutto abbraccia, che esalta quella ritualità antica, che lascia ancora sorprendere nell'ascoltare il suono di parole latine.

E, infatti, ecco lo strappo: scende il sipario su San Pietro, e vediamo la bara del Papa riapparire su una macchina bianca, che percorre le strade di Roma per raggiungere la basilica di Santa Maria Maggiore tra ali di folla. Immagini moderne che stridono con quelle appena vissute: in quell'auto, se non la ricordassimo come il mezzo di trasporto di cui si serviva il Papa durante i propri pellegrinaggi, potrebbe esserci qualunque persona importante, scortata da quattro motociclisti. Ma è di nuovo Roma a farci capire il significato di un'altra bellezza.

La macchina bianca con la bara del Papa corre attraversando la Storia, come se il magistero di Francesco volesse ancora una volta ricordarci visivamente, concretamente la misericordia che deve unire gli uomini della terra, tema a lui tanto caro. L'auto percorre la Roma antica, quella bizantina, quella rinascimentale attraversa lo spirito del tempo che la bellezza dell'arte racconta. Il feretro giunge nel luogo della sepoltura, dove ad accogliere le spoglie del Papa c'è il suo popolo, quello degli emarginati, degli esclusi, quello dei bambini. Ci sono i mazzi di fiori, appunto, un'altra bellezza.

Se a San Pietro è stata celebrata l'indiscutibile potestà magistrale della Chiesa, quella che riafferma la sua potenza spirituale nei confronti del laicismo materialista, davanti alla basilica di Santa Maria Maggiore, al di fuori del Vaticano, viene accolto il corpo di Francesco con l'abbraccio degli umili.

Da un lato è stata rievocata la bellezza di una liturgia intoccabile con cui si manifesta la potenza spirituale della Chiesa, dall'altro la bellezza moderna, popolare, semplice con il transito lungo le strade di Roma del feretro per la consegna simbolica del corpo di Francesco agli umili, custodi della fede.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica