Dipendente di Palazzo Chigi: "Qui non si lavora un c... ". Ora rischia 20mila euro di multa

Un commesso impiegato in una delle sedi distaccate della Presidenza del Consiglio svela sprechi e mala amministrazione. E il Palazzo lo stanga immediatamente

Dipendente di Palazzo Chigi: "Qui non si lavora un c... ". Ora rischia 20mila euro di multa

La Presidenza del Consiglio non ha sede solo a Palazzo Chigi: sono ben diciannove quelle distaccate, tutte tra le vie più prestigiose del centro storico di Roma.

Nella Galleria Sordi, ad esempio, si trovano gli edifici dei ministri senza portafoglio - quelli che non dispongono quindi di un proprio palazzo, come il Viminale per gli Interni o la Farnesina per gli Esteri. La trasmissione "Dalla vostra parte", su Rete4, ha realizzato un'inchiesta sulla pletora di sedi e uomini impiegati per far funzionare questa macchina elefantiaca, intervistando dipendenti ed addetti ai lavori.

In un servizio andato in onda il 6 marzo, la troupe di "Dalla vostra parte" intervista un commesso che lavora proprio alla Galleria Sordi. Che non fa mistero degli sprechi di cui è testimone ogni giorno: "Qui dentro? Mah, saremo un centinaio... può darsi. Il palazzo è grande...nun se fa quasi niente...almeno quel che faccio io... faccio il commesso: nun faccio un c...".

Parole forse non troppo eleganti, ma sicuramente di grande impatto: per le sue frasi pronunciate davanti alla telecamera il dipendente è stato sottoposto a un procedimento disciplinare, e in attesa di sapere quale sarà il suo destino si è visto chiedere, da chi si occupa del suo caso, sei mesi di sospensione dello stipendio, pari a circa 20mila euro. Il massimo della pena.

L'accusa è quella di violazione del codice etico della pubblica amministrazione, che all’articolo

13 recita: "Il dipendente non rilascia dichiarazioni che possano nuocere al prestigio dell’Amministrazione...". Che poi le sue dichiarazioni rispondano o meno al vero, resta da verificare. Intanto lo stipendio è a rischio.

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