"Distinti e distanti dagli estremisti. Ma sabato giusto non andare in piazza"

Maurizio Gasparri: "Il 16 ottobre si rischiano strumentalizzazioni. Campagne d'odio contro il Cav e mai una telefonata dei sindacalisti"

"Distinti e distanti dagli estremisti. Ma sabato giusto non andare in piazza"

Onorevole Gasparri c'è un ritorno della violenza politica. Gli incidenti di ieri sono un campanello d'allarme?

«Sicuramente lo sono ma è anche vero che c'è stata da parte delle autorità competenti una sottovalutazione dei rischi».

In che senso?

«La protesta di per sé ovviamente era legittima e anche la manifestazione. Quando però vedi salire sul palco e nelle tribune personaggi che da tempo si distinguono per essere sempre protagonisti in proteste violente, allora vuol dire che chi doveva controllare l'ordine pubblico ha se non altro peccato di leggerezza. Una grave sottovalutazione dei rischi come è accaduto quest'estate in occasione del rave party nel Viterbese».

Il Pd chiede che il Parlamento intervenga per sciogliere Forza Nuova. È d'accordo?

«Ci sono le leggi per questo. Sarà la magistratura ad accertare ogni tipo di violazione. E c'è il governo e le forze dell'ordine a perseguire i colpevoli di reati. Non è compito del Parlamento sciogliere formazioni politiche. Se ricorrono i requisiti previsti si agisce a norme di legge. Forza Italia non deve prendere lezioni da nessuno visto che è da sempre nettamente contraria a ogni forma non solo di violenza ma anche di estremismo politico».

Forza Italia ha deciso di non partecipare alla manifestazione del 16 ottobre.

«Ma è proprio necessario farla alla vigilia del voto? In pieno silenzio elettorale? Berlusconi ha subito telefonato a Landini per esprimere massima solidarietà. Ma non possiamo rischiare eventuali strumentalizzazioni».

Come isolare gli estremismi in politica?

«Molto semplicemente non avendo mai nulla a che fare con esponenti di questi movimenti. Mai apparentarsi, mai cooptarli, mai partecipare a iniziative insieme con loro. Dobbiamo essere distinti e distanti. Lontani da ogni forma di estremismo. Anche quello apparentemente non violento. I personaggi che incitano la folla, che soffiano sul fuoco del malcontento per destabilizzare, a ben vedere, sono sempre gli stessi. Oggi fomentano la piazza dei no vax (la cui protesta, che non condivido, è pur tuttavia legittima), prima erano dietro ai ristoratori che si lamentavano delle chiusure provocate dal lockdown. La protesta in sé è soltanto un pretesto. Mi chiedo soltanto come mai i magistrati non prendano provvedimenti concreti. Sono conosciuti i facinorosi dei centri sociali che a Roma occupano le case o dei no tav che in Val di Susa non lesinano violenza nelle loro proteste».

Questa protesta no vax nasce dai social dove la contrapposizione si spinge fino all'odio. Cosa si può fare?

«Semplicemente non bisogna prostrarsi a questa spasmodica ricerca di like e consenso. I social vanno usati con costrutto e soprattutto bisogna sempre dare il massimo delle informazioni per evitare fake news e campagne d'odio. Però queste c'erano già prima dei social. E Berlusconi ne è stata una vittima illustre. Quando uno squilibrato nel 2004 gli lanciò un cavalletto si disse che era l'azione di un singolo. In verità la campagna d'odio nei confronti del leader azzurro era fortissima. E allora non sono mica arrivate le telefonate di solidarietà dei sindacalisti».

Le violenze di questi giorni e le polemiche suscitate influiranno sul ballottaggio?

«Ci sarà senz'altro chi tenterà di utilizzare queste vicende.

È fondamentale però non sottovalutare la violenza e osservarla a 360°. Anche a sinistra. Dall'omicidio Calabresi in poi, fino ad arrivare a Berlusconi e alla val di Susa, anche al violenza politica di sinistra va isolata e combattuta».

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