Divieto di burqa Il Veneto ci prova «Solo donne a volto scoperto»

Serenella Bettin

In Italia solo a volto scoperto. Parte dal Veneto la proposta di legge per sanzionare chi porta il velo e per mettere in carcere chi costringe a portarlo.

Per il voto occorrerà attendere martedì prossimo, quando il Consiglio regionale si riunirà di nuovo, ma intanto la proposta di legge c'è e in sede consiliare ha fatto già discutere, trovando la contrarietà, ovviamente, di Pd e Cinque Stelle. Favorevoli invece anche la Lega e Fratelli d' Italia. La proposta di legge, presentata dal consigliere Alberto Villanova (Lista Zaia), chiede l'obbligo di girare in Italia a volto scoperto. Una proposta regionale che va modificare una normativa nazionale ferma agli anni Ottanta. Le leggi oggetto di modifica, oltre che il codice penale, sono: la 152 del 1975 «Disposizioni a tutela dell'ordine pubblico» e la 91 del 1992 «Nuove norme sulla cittadinanza».

«Un progetto per far chiarezza spiega Villanova sulla disciplina da applicare per chi tiene nascosto il proprio volto in luogo pubblico. La legge vigente parla solo di caschi protettivi e poi accenna a qualsiasi altro mezzo idoneo a travisare o mascherare il volto. Come mezzi idonei noi indichiamo anche il burqa e il niqab che rendono impossibile il riconoscimento delle persone.

Per due motivi. Il primo: la sicurezza. Inutile indugiare con il falso buonismo, l'abbigliamento è una della fasi della radicalizzazione, ci sono interi quartieri in Europa dove vige la legge islamica. Il secondo: il rispetto per la dignità della donna; burqa e niqab sono strumenti di sottomissione che riportano le donne nel Medioevo.

Le sanzioni sono previste sia per chi indossa questi abiti, sia per chi costringe a indossarli.

Nel primo caso si va dai 2mila ai 3mila euro di multa, oltre al rifiuto della cittadinanza. Per chi costringe: multa dai 10 mila ai 30 mila euro e reclusione da 4 a 12 mesi. Una proposta che non ha mancato di sollevare il dissenzo del Pd che ha parlato di «iniziativa demagogica destinata al fallimento».

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