"Divieto di sigarette". Buonsenso in fumo, Milano a rischio caos

Dall'1 gennaio non si potrà fumare in pubblico vicino ad altri. Tabaccai (e non solo) in rivolta

"Divieto di sigarette". Buonsenso in fumo, Milano a rischio caos
00:00 00:00

Nuovi divieti in arrivo a Milano: dal 1° gennaio sarà vietato fumare in tutti i luoghi pubblici, dalle strade ai dehors, dai parchi alle fermate degli autobus. Il tutto in nome dell'ambientalismo e della tutela della salute pubblica, ma senza campagna informativa e controlli.

Riavvolgiamo il nastro: nel gennaio 2021 nel capoluogo lombardo è entrato in vigore il Regolamento per la qualità dell'aria che bandiva le sigarette da aree giochi, parchi, stadi e impianti sportivi e dalle fermate dei mezzi pubblici. Ora scatta il secondo step che estende il divieto a tutti i luoghi pubblici all'aperto, escluse però le sigarette elettroniche e dimenticate le iqos. Che non si tratti di una novità è noto: Francia e Portogallo stanno studiando un progetto di legge per vietare il fumo all'aperto nei luoghi pubblici. A Melbourne, in Australia, è vietato fumare per strada, nei parchi, nelle spiagge e nelle terrazze dei locali pubblici. A New York vige il divieto totale, mentre a Tokyo le bionde sono «off limits» per strada e nei parchi mentre nella maggior parte di ristoranti e caffè ci sono salette riservate ai fumatori.

Zoomando sull'Italia dal 2021 il Comune di Modena ha previsto il divieto anche per le sigarette anche elettroniche nei luoghi pubblici, così a Volano in Trentino, ma già dal 2019 i fumatori sono banditi dalle spiagge di Bibbione giù per tutta la costa romagnola.

Ecco dunque che Milano, scimmiottando il resto del mondo, ha introdotto il divieto di fumo in tutte le aree pubbliche o ad uso pubblico all'aperto, dehors inclusi, ad eccezione delle aree isolate in cui è possibile rispettare la distanza di 10 metri da altre persone.

Ecco dunque che ancora una volta il sindaco Beppe Sala si erge a censore con «la scusa» della tutela della qualità dell'aria - come se chi fumasse all'aperto in luoghi isolati, in periferia o in spazi privati inquinasse meno - e della salvaguardia della salute di milanesi e turisti. Le sanzioni? Da 40 a 240 euro. «Si tratta in primis un'azione di sensibilizzazione che punta a scoraggiare stili di vita che sappiamo essere dannosi per la salute di tutte le persone, non solo dei fumatori spiega l'assessora comunale all'Ambiente Elena Grandi -. Il fumo di sigaretta, secondo i dati di Arpa Lombardia, è responsabile del 7% delle emissioni di polveri sottili. I comportamenti dei singoli possono fare la differenza e contribuire al miglioramento della qualità dell'aria quindi, da fumatrice, sarò la prima a cambiare le mie abitudini».

Come spesso accade però non solo l'amministrazione non ha pensato a una campagna informativa adeguata, ma soprattutto a schierare un numero sufficiente di vigili per strada per i controlli e le multe. A eccepirlo gli ambientalisti che sottolineano come nei 3 anni da quando è entrato in vigore il regolamento siano state comminate solo 7 contravvenzioni. «È l'ennesimo provvedimento ideologico e ipocrita della Giunta Sala», commenta Giulio Gallera, consigliere regionale di Forza Italia.

Intanto la Federazione Italiana dei Tabaccai ha impugnato il provvedimento davanti al Tar.

«Quello che abbiamo eccepito è il possibile difetto di competenza del Comune a disciplinare una materia come il divieto di fumo, la possibile carenza sotto il profilo delle motivazioni e, non ultimo, la previsione di specifici divieti complessi anche sotto il profilo applicativo».

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica