Pare che il governo faccia sul serio e voglia puntare su Gino Strada per affidargli la gestione sanitaria in Calabria. Il profilo del fondatore di Emergency è spuntato in seguito al video choc - pubblicato in esclusiva da ilGiornale.it - in cui si sentiva il neocommissario Zuccatelli sostenere teorie strampalate sul Coronavirus. "La mascherina non serve a un cazzo! Per beccarti il virus, se io fossi positivo, sai cosa devi fare? Devi stare con me e baciarmi per quindici minuti con la lingua in bocca, altrimenti non te lo becchi il virus!", aveva dichiarato. E pensare che la fiducia al manager sanitario - tra l'altro già candidato nel collegio di Cesena al Senato per Liberi e uguali - era stata conferita in seguito alla clamorosa figuraccia del generale Saverio Cotticelli, che solamente in televisione ha scoperto di doversi occupare del piano Covid.
Così i giallorossi, imbarazzati per quanto accaduto nel giro di pochissimi giorni, si sono messi subito al lavoro per rimediare a questi flop e vorrebbero affidare all'attivista italiano non solo la gestione del piano sanitario nella Regione ma anche un ruolo operativo più esteso. Il premier Conte, che l'ha già sentito al telefono, sta dunque per esaudire il sogno di sardine e 5 Stelle: entrambi, con il sostegno anche del Partito democratico, hanno avanzato la proposta di premiare Strada in Calabria. Voci dicono che potrebbe affiancare Zuccatelli, magari organizzando i reparti Covid e gli ospedali da campo per far fronte alla pandemia.
L'ira di Nino Spirlì
Ma come l'avrà presa la politica locale? Stando alle parole di Nino Spirlì l'ipotesi di certo non è gradita a tutti. "Mandateci anche i padri comboniani e diteci dove dobbiamo scavare i pozzi. Ma cosa c’entra Gino Strada? La Calabria è una Regione dell’Italia, non abbiamo bisogno di medici missionari africani, non ne abbiamo necessità. Non abbiamo bisogno di geni che vengono dalle altre parti del mondo, men che meno del professore Strada", ha tuonato il presidente facente funzione della Calabria ai microfoni di Tagadà su La7. Il suo auspicio è che ai "fior di professori" del posto si possano dare i compiti di gestire la sanità calabrese: "Non abbiamo bisogno di essere schiavizzati nella nostra sanità. Ora basta, è una vergogna a cui il governo deve mettere fine".
A scagliarsi contro l'ipotesi dell'esecutivo è stata anche Giorgia Meloni, che non ha
risparmiato parole dure e ha respinto categoricamente questa possibilità: "Mi pare si facciano scelte molto politicizzate e mi chiedo se sia il tempo delle scelte ideologiche, di mettersi a fare politica su una materia come quella che stiamo trattando".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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