Ira dei docenti sulla Azzolina: "Una vergogna e uno schifo..."

L'ira dei docenti contro il nuovo ministro della Scuola: "Ora scendiamo in piazza, siamo inca***** neri". Nel mirino finisce il Movimento 5 Stelle: "È peggio degli altri, non lo voteremo più"

Ira dei docenti sulla Azzolina: "Una vergogna e uno schifo..."

Sono passate poche ore dalla nomina a ministro della Scuola e Lucia Azzolina è finita già al centro di una bufera. La grillina ha collezionato diversi flop in "pagella", dallo 0 preso in Informatica al concorso da preside fino al voto di 5/12 sulla conoscenza della lingua inglese. Un passato scomodo e imbarazzante che però si riflette anche sul presente. Lo sanno bene i docenti esiliati vittime della legge 107 di cui vi abbiamo già parlato, spediti da una parte all'altra dell'Italia e che si sentono considerati “numeri” e “non persone”. Loro non hanno preso affatto bene la nomina della Azzolina e, dopo aver sperato in Nicola Morra, hanno appreso la notizia: un colpo al cuore.

Come appreso in esclusiva da ilGiornale.it, è scattato il malcontento generale. Dopo pochi secondi dall'annuncio da parte del presidente del Consiglio Giuseppe Conte, i professori hanno espresso la loro rabbia: "Così ci hanno rovinato le vacanze"; "Chiunque arriva sale al podio, ma sulla base di quali meriti? A sto punto che facciano ministro un docente comune, così mi sentirei più rappresentata"; "Gli improvvisati della politica bramano solo potere e poltrone. Fanno politica per ottenere ciò che normalmente non avrebbero. Ma la cosa peggiore è che si ergono a salvatori del Paese, a unti da signore, a immacolati e profeti. Che nausea. Al peggio non c'è limite. Siamo inca***** neri".

"Che schifo, vergogna"

Diversi sono stati gli sfoghi, indirizzati anche e soprattutto al Movimento 5 Stelle: "Anche loro hanno stradeluso". In molti hanno annunciato che non voteranno più i grillini: "Sono peggio degli altri, non rispettano la volontà popolare. Fanno proprio schifo. Sono senza parole, è una vergogna"; "L'ho sempre detto: ultimamente da 5 Stelle a 5 stalle"; "A questo punto io voto Silvio Berlusconi". I pentastellati hanno dunque disatteso le promesse fatte: "In campagna elettorale prevalentemente li abbiamo votati per dissenso contro il Pd. Loro promettevano di aiutarci e invece hanno messo al Miur proprio la persona che non ci rispetta e non ne vuole sapere di noi". Una delle accuse riguarda pure l'opportunismo a causa del matrimonio con il Partito democratico: "Hanno diviso la torta con costi aggiuntivi per un nuovo ministero. Due ministri al posto di uno. Hanno sdoppiato il ministero. C'è anche Gaetano Manfredi fratello di un parlamentare del Pd all'Istruzione. Ora i profeti del 5S sono sazi e non parlano più né di fratellopoli né di costi e spesa pubblica".

Una situazione davvero incontenibile, tanto che c'è chi ha minacciato di scendere in piazza: "Serve una manifestazione immediata da concordare con ogni pezzo della scuola. Nessuno è contento, nessuno è soddisfatto di questa nomina". Anche perché sono molteplici i docenti che rimarcano dubbi sulla persona della Azzolina: "Beh, la scalata l'ha fatta: da docente a parlamentare; nel frattempo - mentre era alla commissione cultura - ha superato il concorso a preside (cui pende un ricorso al Tar); poi sottosegretaria, ora ministro. Brava, riesce a conciliare studio ed incarichi politici. Cosa vogliamo di più dai 5 Stelle?!".

A destare perplessità anche il suo modus operandi: "Non è rispettoso dell'articolo 3 della Costituzione. Non mi pare poi tanto normale che lei abbia partecipato al concorso DS da membro della commissione cultura". Ma sarebbero emersi fatti ancora più gravi: "Ci sono un sacco di sentenze del Consiglio di Stato a favore di noi docenti esiliati che non vengono prese in considerazione, non vengono ottemperate dal Miur. E c'è una deputata del Movimento 5 Stelle che ha chiesto di votare per salvare il concorso DS. Non mi sembra corretto...".

Recentemente si è fiondata contro di lei anche quella che viene definita una "magagna" utilizzando Quota 100: "Si è fatta garante del fatto che tutti i posti andassero alle nuove

assunzioni. Così non va bene: i posti in organico - soprattutto quelli di diritto - si devono sempre dividere tra assunzioni e trasferimenti. Perciò dico che lei non è rispettosa dell'articolo 3".

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