Il dolore di Mattarella: tragedia inammissibile Renzi: vogliamo la verità

Il ministro Delrio promette un'indagine, il premier vola subito in Puglia. Boschi: non faremo sconti

Tiziana Paolocci

«È un disastro come se fosse caduto un aereo! I soccorsi e la protezione civile è tutta sul posto, purtroppo ci sono vittime!». Le parole del sindaco di Corato Massimo Mazzilli, giunto tra i primi ieri mattina davanti a quel mucchio di lamiere accartocciate nella campagna della Murgia, sono bastate a dare l'idea di una delle più grandi tragedie ferroviarie mai avvenute in Italia. Lo scontro frontale fra i due treni, sul tratto a binario unico tra Corato e Andria, ha avuto l'effetto di scuotere i rappresentanti della politica, concentrati in questi giorni tra banche e riforma costituzionale.

Tutti gli schieramenti, nell'esprimere cordoglio, hanno chiesto che si arrivi presto a delineare cause e responsabilità dell'incidente. «Lacrime e dolore per le vittime e le loro famiglie - ha twittato Matteo Renzi appena appresa la notizia -. Ma anche tanta rabbia. Pretendiamo chiarezza su ciò che è avvenuto in Puglia. L'Italia ha diritto di conoscere la verità». Poi in serata il premier, che ha ricevuto un telegramma di solidarietà dal presidente russo Vladimir Putin, è volato in Puglia per seguire le operazioni da vicino, insieme a enti locali, Regione, Protezione civile e i ministeri interessati. Profondo dolore è invece il sentimento del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. «Il mio primo pensiero - ha detto - va alle tante vittime e ai loro familiari, ai quali desidero far pervenire vicinanza e solidarietà. Ai feriti rivolgo auguri di pronta guarigione. Bisogna fare piena luce su questa inammissibile tragedia: occorre accertare subito e con precisione responsabilità ed eventuali carenze». Per le vittime, i feriti e i loro familiari, prega Papa Francesco. «Egli assicura fervide preghiere di suffragio per quanti sono tragicamente morti - si legge nel telegramma firmato dal segretario di Stato della Santa Sede, cardinale Pietro Parolin - e, mentre invoca dal Signore per i feriti una pronta guarigione, affida alla materna protezione della Vergine Maria quanti sono colpiti dal drammatico lutto ed invia la confortatrice benedizione apostolica».

La giustizia, invece, farà il suo corso. Il ministro dei Trasporti Graziano Delrio, che ha parlato di «tragedia immane» causata da «uno scontro violentissimo», ha già annunciato una commissione di indagine e oggi riferirà in Aula alla Camera e a Palazzo Madama. Da Bruxelles, invece, la ministra delle Riforme Maria Elena Boschi promette che il governo non farà sconti verso «chi ha sbagliato». A invocare risposte rapide sono poi il presidente della Camera, Laura Boldrini e il leghista Matteo Salvini. Il ministro della Giustizia Andrea Orlando, quello dell'interno Angelino Alfano e al ministra della Salute Beatrice Lorenzin si stringono invece attorno a quanti stanno soffrendo, per aver perso i propri parenti.

«Le notizie che giungono dalla Puglia sono strazianti. Sgomento e dolore per le vittime e i feriti. Grazie a chi sta prestato soccorso», interviene il presidente del Senato, Pietro Grasso. «Come diavolo si può morire nel 2016 per uno scontro frontale tra due treni?» Fabio Rampelli, di Fratelli d'Italia, sollecita investimenti immediati per l'ammodernamento della rete ferroviaria del Mezzogiorno mentre il senatore leghista Jonny Crosio la messa in sicurezza delle linee a binario unico e l'eliminazione dei passaggi a livello.

«Le tragedie portano a riflettere ma leggere che il raddoppio di quel tratto era già stato finanziato con fondi comunitari nel 2012 è un pugno allo stomaco» commenta il senatore Francesco Campanella (Sinistra italiana). «Questo - fa eco il deputato Alessandro Pagano di Ncd-Udc - è il risultato di un Sud abbandonato dai vari governi, che lo hanno relegato a una povertà strutturale».

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