Dosi in vacanza, Piemonte-Liguria partono domani. Lombardia pronta

Chi andrà in ferie (per almeno 14 giorni) nelle due regioni che hanno siglato l'accordo di reciprocità potrà effettuare il richiamo lontano da casa. In Alto Adige pochi vaccinati

Dosi in vacanza, Piemonte-Liguria partono domani. Lombardia pronta

La seconda dose di vaccino si potrà fare in vacanza. Non (ancora) in tutta Italia, dipende dalla meta del viaggio e dalla regione da cui si arriva. Il primo accordo è stato sottoscritto fra Liguria e Piemonte, scatterà dal primo luglio e proseguirà fino all'inzio delle scuole.

I piemontesi che andranno in vacanza in Liguria per almeno 14 giorni (o viceversa) potranno prenotare la seconda dose sul portale della regione, comunicando codice fiscale, tessera sanitaria, telefono o mail e la tipologia di vaccino inoculato per la prima dose. Il sito piemontese fornisce in automatico un appuntamento al centro vaccinale più vicino al luogo di vacanza, mentre quello ligure consente di scegliere l'ambulatorio e la data.

L'intesa sarà estesa anche alla Lombardia, pronta a ufficializzare nelle prossime ore il protocollo, la cui bozza è già stata approvata della struttura guidata dal commissario Francesco Paolo Figliuolo. Toccherà infatti allo staff del commissario straordinario inviare le dosi necessarie in base alle prenotazioni registrate.

«Bisogna avere un po' di calma e valutare bene - spiega il presidente lombardo Attilio Fontana che preferisce procedere con cautela - e capire quanti saranno i vaccini e come saranno distribuiti». L'accordo con la Liguria è comunque a un passo. E non solo servirà a rendere più facile l'estate di chi va in vacanza, ma contribuirà a dare nuova linfa vitale alla campagna vaccinale che sta vivendo una battuta d'arresto.

«È un accordo che credo aiuterà in un momento in cui la campagna vaccinale sta rallentando dopo l'entusiasmo per le categorie più fragili - commenta il presidente ligure Giovanni Toti - Oggi gli slot vaccinali sono disponibili in tutte le aziende sanitarie della Liguria, abbiamo spazio. Credo che agevolare i nostri cittadini perché possano vaccinarsi senza aspettare il rientro dalle vacanze metta tutti al sicuro rispetto alle varianti». «La volontà politica era e rimane quella di portare il vaccino alle persone e non le persone al vaccino» specifica il presidente del Piemonte Alberto Cirio.

Perché il piano dei vaccini in vacanza funzioni è necessario che le persone si prenotino per tempo per stimare quanti dosi dovranno essere fornite ai centri vaccinali «con vista mare». Si stima che ogni anno siano circa 50mila i liguri che trascorrono le vacanze in Piemonte, 250mila i piemontesi che le passano in Liguria. E si dovrà anche tener conto della tipologia dei vaccini necessari, calcolando una quota di persone che chiederanno la somministrazione di un vaccino diverso dal primo.

Piemonte, Liguria e Lombardia rompono gli indugi e fanno da esempio agli altri. Certo è che la formula potrebbe salvare la campagna vaccini di tutti, sopratutto delle regioni, come l'Altro Adige che sono in fondo alla classifica delle somministrazioni della prima dose e pagano la presenza delle frange più convinte di no vax. «Sento persone che vogliono attendere l'autunno - è preoccupato il presidente della Provincia Autonoma di Bolzano, Arno Kompatscher - ma dico che è sbagliato perché c'è la variante delta, quindi c'è il rischio di trovare già a settembre le terapie intensive affollate con chiusura di scuole o quant'altro».

Ad oggi le persone che hanno completato il ciclo vaccinale sono più di 18

milioni: uno su tre fra la popolazione con più di 12 anni. E le vaccinazioni superano la soglia dei 50 milioni di iniezioni, senza battute d'arresto, stando ai dati di Figliuolo, sulla consegna delle forniture per luglio.

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