È ricoverata nel reparto da lei stesso diretto, quello di Malattie infettive dell'ospedale Umberto I di Siracusa. Una vicenda bizzarra sotto tanti punti di vista quella della dottoressa Antonella Franco, che è risultata positiva al Covid-19 pochi giorni dopo essere stata vaccinata a Palermo.
Una circostanza non insolita, dicono i virologi: l'immunizzazione dal Coronavirus si verifica infatti, come la stessa Pfizer-BioNTech ha spiegato più volte, dopo una decina di giorni dalla ricezione della prima dose del farmaco e poi si rafforza con la seconda dose che viene inoculata dopo tre settimane. Quindi la dottoressa potrebbe aver contratto la malattia prima o subito dopo la vaccinazione. Di certo però la vicenda rischia di dare munizioni agli antivaccinisti. Anche per questo la dottoressa si è affrettata a sminare il campo: «Sono risultata positiva al Covid - ha detto dal suo reparto - ma rifarei il vaccino e farò il richiamo che rappresenta l'unica grande opportunità che abbiamo per vincere questa battaglia. Se non l'avessi fatto il virus indisturbato mi avrebbe arrecato magari un danno irreversibile». Quando si dice vedere il bicchiere mezzo pieno.
La Franco era stata tra i primi vaccinati sull'isola. L'Asp aveva organizzato un bus per il capoluogo con a bordo personale sanitario a cui erano state riservate le prime dosi del vaccino Pfizer-BioNTech. Questo fa sorgere il dubbio che anche gli altri primi vaccinati possano essere stati esposti al virus. Per questo motivo l'Asp ha esteso i controlli anche agli altri operatori sanitari che componevano la comitiva siracusana. «Vi assicuro che prima di fare il vaccino avevo eseguito più di un tampone ma il virus molto probabilmente era ancora in incubazione», spiega ora la dottoressa, che poi racconta come il fatto di essere stata vaccinata potrà aiutarla: «Proprio il vaccino, che produce una proteina Spike che aiuta a formare gli anticorpi anticoronavirus e blocca la progressione virulenta del virus, contribuirà a bloccare la replicazione virale e a contenere gli effetti patogeni del virus».
Preoccupato degli effetti che la notizia possa avere sull'opinione pubblica è l'infettivologo Matteo Bassetti, direttore della Clinica malattie infettive dell'ospedale San Martino di Genova: «La persona in questione, probabilmente - spiega - era positiva già prima di fare il vaccino. Stava già incubando la malattia. Bisogna spiegare bene alla gente quanto tempo serve a sviluppare le difese e da quando si è protette: ovvero dopo la seconda dose».
Sulla vicenda fa chiarezza anche Franco Locatelli, presidente del Consiglio superiore di sanità: «Anche negli studi clinici si sono infettate persone dopo la prima dose proprio perché la risposta immunitaria non è ancora completamente protettiva: negli articoli scientifici è chiaramente riportato. E lo diventa soltanto dopo la seconda dose. Questa è una delle ragioni per non abbandonare comportamenti responsabili dopo essere stati vaccinati».
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