Down informatico mondiale. Aeroporti e banche nel caos

Crolla un software sui sistemi Microsoft: voli cancellati, stop per credito, ospedali e ipermercati. Musk: "Il più grande flop informatico di sempre"

Down informatico mondiale. Aeroporti e banche nel caos
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Il tanto temuto millennium bug, o qualcosa di simile, si materializza in una rovente mattinata di fine luglio e ha l'effetto di un ciclone. Saltano i sistemi informatici e a catena è il caos in tutto il mondo. Dall'Australia agli Stati Uniti fino all'Italia. Aeroporti, ospedali, banche, telefoni tv, supermercati. Un collasso devastante che ha messo in crisi quasi tutto il globo. Microsoft, dopo «azioni di mitigazione» durate ore, nel pomeriggio di ieri ha fatto sapere di aver risolto «la causa di fondo» del problema, anche se disagi di questo livello e su tale scala non si possono certo risolvere in un attimo con un click.

La causa di tutto è stato un guasto ai sistemi informatici. Il primo riguarderebbe Microsoft Azure, il cloud di Microsoft. Il secondo un'azienda di sicurezza, Crowdstrike, che avrebbe rilasciato un aggiornamento in maniera erronea mandando in crisi tutti i sistemi operativi dei pc, rendendo reale il peggiore egli incubi di tutti gli informatici: uno schermo blu, detto Blue Screen of Death, schermo blu della morte. In buona sostanza, dopo l'aggiornamento del software e il riavvio dei sistemi informatici, gli schermi sono rimasti blu in attesa di rendere operativo un aggiornamento che in realtà risultava errato e quindi impossibile da portare a termine mandando tutto in tilt. «Siamo profondamente dispiaciuti. CrowdStrike sta collaborando attivamente con i clienti colpiti da un difetto riscontrato in un singolo aggiornamento dei contenuti per gli host Windows», ha spiegato George Kurtz, Ceo dell'azienda finita nel mirino, specificando che non si è trattato di un incidente di sicurezza o di un cyberattacco ma di un vero e proprio madornale errore di programmazione dell'azienda texana. Con Microsoft, evidentemente vittima più che artefice del guaio, che ha messo online anche consigli pratici per sopperire ai disagi. Consigli che, a prima vista, avrebbe potuto dare qualsiasi utilizzatore di un computer. Il più banale e antico dei rimedi quando qualcosa di hi-tech non funziona: spegnere e riaccendere. «Potrebbero essere necessari diversi riavvii (ne sono stati segnalati fino a 15), ma il feedback generale è che i riavvii sono un passaggio efficace per la risoluzione dei problemi, in questa fase».

Certo un computer che gestisce un aeroporto o un ospedale o una banca, non è come il pc di casa e sono bastate poche ore di buio per creare il caos. Se Elon Musk ci sguazza parlando del «più grande fallimento informatico di sempre», e i titoli di Microsoft e soprattutto di Crowdstrike crollano in borsa, il settore più in crisi è stato quello dei trasporti aerei. Passeggeri di tutto il mondo hanno dovuto affrontare ritardi, cancellazioni e problemi di check-in, con carte d'imbarco illeggibili dai sistemi e quindi, quando non si è dovuto rinunciare al viaggio come nella maggior parte dei casi, si è tornati ai biglietti scritti a mano sul momento. Da Sydney a Londra, da Amsterdam a Hong Kong passando per Roma e Milano, è stata un ecatombe con vacanzieri e viaggiatori infuriati. United Airlines ha sospeso i voli per ore con la Bbc che ha quantificato in almeno 4.300 i voli cancellati in tutto il mondo, circa il 4% del totale. Gli aeroporti più colpiti sono quelli di Shenzhen in Cina, Amsterdam e Atlanta. In Italia disagi in tutti gli scali e al porto di Genova anche se i sistemi informatici di Ita Airways «hanno continuato a funzionare correttamente grazie a soluzioni di backup» ma sono stati comunque cancellati 60 voli, di cui 34 sull'aeroporto di Roma Fiumicino e 26 su Milano Linate, soprattutto perché gli aerei non possono partire per via dei blocchi agli altri aeroporti internazionali. «Oltre il 90% dei passeggeri coinvolti è stato riprotetto su voli operati tra oggi e domani», comunica l'azienda che garantisce da ieri pomeriggio il ritorno alla piena operatività.

Il crash informatico ha colpito anche il servizio sanitario con enormi disagi, interventi cancellati e prenotazioni saltate in Germania, Inghilterra e Israele. In Turchia problemi ai bancomat. In Giappone coinvolte anche le catene di fast food.

In Australia telefoni per ore non funzionanti. In serata, la normalità è sembrata tornare un po' ovunque. L'allarme è rientrato, almeno per ora. Ma l'ansia per la consapevolezza di essere appesi a un click rimane, come e più di prima.

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