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Due americane accusano: "Stuprate dai carabinieri"

Due americane accusano: "Stuprate dai carabinieri"

Stupri veri o presunti? E se dopo che agli immigrati tocca agli uomini in divisa doversi discolpare? Su questo ex Belpaese sembra concludersi un'estate più avvelenata del solito: il caldo, la siccità, i femminicidi, i turisti sempre più cafoni, gli ospedali in «macerie», guerre per i vaccini, morti in corsia al limite dell'incredibile.

Tanto per (non) cambiare eccoci di fronte all'ultimo scandalo, storia da trattare però con il beneficio d'inventario. Due studentesse americane hanno infatti denunciato alla polizia di Firenze di essere state violentate da due carabinieri. E per di più in servizio.

Le ragazze si sono presentate ieri mattina in questura raccontando la loro versione agli agenti di polizia su quanto sarebbe accaduto la notte precedente nella zona di via Tornabuoni. Secondo quanto riferito dalle due americane, poco più che ventenni, sarebbero state avvicinate dai due militari fuori da un locale, poi - non è chiaro a quale titolo - le avrebbero accompagnate a casa con l'auto di servizio. Le due giovani, sempre stando alla loro versione, sarebbero state violentate nel loro appartamento nel centro storico, affittato per un soggiorno di studio presso una nota università statunitense con sede a Firenze.

Il racconto, però, è lacunoso e lascia spazio a dubbi. Innanzitutto bisognerebbe capire se i carabinieri siano davvero tali; quanto le due avessero bevuto; se qualche millantatore non si sia presentato ai loro occhi ingannandole.

Le due americanine avrebbero identificato senza dubbio i due uomini come carabinieri poiché - parole loro - entrambi sarebbero stati in divisa. Ma quanti uomini in una qualche uniforme circolano per le nostre strade? E poi, altro dubbio: avrebbero conosciuto i due militari dopo una serata passata a bere nei locali notturni del centro cittadino.

Non è facile immaginare una «gazzella» abbandonata con due militari fuori a sbronzarsi. Tutto può succedere, d'accordo.

Nel frattempo entrambe sono state portate in ospedale per gli accertamenti del caso.

Amanda Knox, la biondina di Seattle, scagionata per miracolo dall'accusa dell'omicidio di Meredith a Perugia, forse oggi esulterà.

La vedrà come una nemesi di quella sua storia rimasta incompiuta. Il consolato americano, in questo caso è prudente. E fa sapere di seguire il caso, ma di non voler in alcun modo fare esternazioni per rispetto della privacy.

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