Due donne uccise in due case. Una carbonizzata: "Ferocia inaudita"

Le abitazioni vicine. La seconda vittima accoltellata. Un indagato

Due donne uccise in due case. Una carbonizzata: "Ferocia inaudita"
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Due donne romene uccise a Naro, nell'Agrigentino, nelle prime ore del mattino di ieri, a poca distanza di luogo e di tempo. Due connazionali sono sospettati, uno nella serata di ieri è stato indagato per duplice omicidio e vilipendio di cadavere. Le morti della 58enne Delia Zarniscu e della 54enne Maria Russ, residenti nel quartiere Sant'Erasmo nel centro storico, sono collegate e sono avvenute a breve distanza l'una dall'altra. Ne sono convinti gli investigatori dell'Arma che stanno conducendo le indagini. Erano le 2.40 quando i residenti della zona hanno allertato i vigili del fuoco per il fumo che aveva invaso vicolo Avenia e proveniva dall'abitazione di via Vinci di proprietà della Russ. La donna, che abitava a Naro da 19 anni, è stata ritrovata carbonizzata, riversa a terra vicino all'ingresso. Si pensa che abbia tentato di fuggire. Secondo una prima ricostruzione il rogo, doloso, è partito da una poltrona. Lo attesterebbero i rilievi effettuati ieri dagli specialisti del Nucleo investigativo dei vigili del fuoco, che non avrebbero trovato tracce di liquido infiammabile sparse per casa. Poco dopo, la scoperta dell'altro cadavere, quello della Zarniscu, davanti alla cui casa c'erano tracce di sangue, ma, stando ai rilievi effettuati, l'aggressione è avvenuta all'interno e non in strada. La donna è stata vittima di una ferocia inaudita: l'assassino le ha sferrato diverse coltellate, lasciandola in una pozza di sangue. La casa di via Vinci è stata messa a soqquadro, con mobili e suppellettili rovesciati in terra. I vicini, svegliati da urla e rumori, hanno allertato le forze dell'ordine.

Gli investigatori hanno acquisito le immagini di videosorveglianza della zona, che potrebbero avere ripreso l'assassino. Questi potrebbe avere commesso diversi errori: davanti alla casa del rogo è stata rinvenuta una cicca di sigarette, su cui si stanno effettuando i rilievi, e ci sarebbero tracce di effrazione su una finestra. Al vaglio anche le tracce di sangue rivenute in strada, che potrebbero dare indizi sull'assassino. Ieri, al termine dei rilievi, coordinati dal procuratore aggiunto Salvatore Vella e dal pm Elettra Consoli, sono stati sequestrati diversi capi di abbigliamento e scarpe da ginnastica, per lasciare poi campo libero ai carabinieri del Ris di Messina. Ieri sono iniziati i primi interrogatori in caserma. Tra le persone sentite, due uomini di origini romene sono stati messi sotto torchio. La Zarniscu e la Russ avevano frequentazioni in comune, anche perché a Naro c'è una comunità romena che, stando al sindaco Maria Grazia Brandara, è «molto integrata tra i naresi», anche se le due vittime «vivevano sopra le righe e se ne erano occupati i servizi sociali».

In particolare in passato alla Russm quando viveva ancora con il marito, da cui ormai era separata e lui è tornato in Romania, erano state tolte due figlie piccole. «Chi sa parli, anche in forma anonima ai carabinieri», è l'appello di Marcela e Giuseppe, figlia e genero della Russ.

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