Due lupi nel mirino di Fugatti. Ma gli animalisti insorgono

A Trento la prima ordinanza del genere in Italia. Come con gli orsi, l'ordine è del presidente. E scatta la polemica

Due lupi nel mirino di Fugatti. Ma gli animalisti insorgono
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«In bocca al lupo, viva il lupo». È questo lo slogan di animalisti e non solo, quando si parla di loro, i cugini dei cani, solo con gli occhi gialli, cacciatori per necessità e specie protetta a livello europeo. Ma due lupi che vivono sul versante trentino dei Monti Lessini, in queste ore, sono sotto il mirino di operatori specializzati del Corpo forestale. Per essere eliminati. Hanno avuto l'ardire di attaccare degli animali da pascolo, protetti da un filo elettrificato che è stato aggirato dai lupi affamati.

L'ordine di abbattimento, il primo in Italia nel suo genere, è stato sottoscritto da Maurizio Fugatti, presidente della provincia di Trento. Proprio lui, tornato alla ribalta della cronaca dopo la richiesta di eliminare due orsi ritenuti pericolosi. Quell'ordinanza tanto discussa, bloccata dal Tar che dal Consiglio di Stato, che venne poi trasformata in un ordine di cattura e custodia. Proprio lui, che tutti ricordano per avere organizzato anni fa una rocambolesca grigliata a base di carne di orso (arrivato dalla Slovacchia) e poi bloccata dal Nas.

E ora ci risiamo. Fugatti fa infuriare non solo gruppi animalisti come Oipa e Lav, che hanno annunciato azioni a tutto campo, ma anche l'onorevole Michela Brambilla: «Tutto ciò è inaccettabile tuona la presidente della Lega italiana Difesa animali e ambiente - ci opporremo in tutte le sedi giudiziarie a questa ingiusta decisione. È nella natura di questi predatori attaccare altri animali e i danni agli allevatori vengono prontamente e lautamente indennizzati. Per contro, gli attacchi dei lupi all'uomo sono pressoché inesistenti mentre il 15-20% dei lupi rimane vittima proprio degli esseri umani tra incidenti stradali e bracconaggio. È un problema che è stato ingigantito. E poi come si fa a identificare con certezza gli esemplari responsabili della predazione? Vogliamo sparare a caso per coprire gli errori di una politica che non riesce e probabilmente non vuole gestire i grandi predatori?»

Ma Fugatti tira dritto e vuole abbattere i «lupi cattivi» e ha gli strumenti giuridici per applicare da subito la sua decisione. Prima che gli animalisti possano intervenire per bloccare anche la sua ennesima crociata. Il tempo gioca contro le azioni di difesa dei lupi. Piero Genovese, zoologo responsabile servizio fauna di Ispra, spiega che: «La decisione all'abbattimento è immediatamente operativa in linea con le direttive nazionali e Ue». Dunque, non ci sono ostacoli per l'uccisione dei due esemplari accusati di avere aggredito tra giugno e luglio sedici bovini e due asini nel pascolo di Malga Boldera, nel comune di Ala. La struttura comunale è gestita dalla locale Società allevatori e dispone di un recinto elettrificato di tre chilometri. Ma i lupi hanno capito come evitare i cavi dell'alta tensione. E ora si pensa di punire due esemplari troppo furbi per farsi dissuadere da un recinto. Con il placet dell'Ispra. «Io vengo pagato dallo Stato per dare risposte oggettive e non emotive e l'abbattimento di due esemplari non crea problema alla specie. Però credo che la rimozione di due lupi potrebbe non ridurre la predazione».

E dunque, si potrà dare la caccia ad altri esemplari? «Assolutamente no. Noi abbiamo quest'operazione in via sperimentale e in deroga al divieto dell'abbattimento dei lupi.

Quindi non si potrà uccidere più di due esemplari, anche se questo abbattimento risulterà inefficace. Piuttosto vanno rinforzate le misure di prevenzione. E si sa che d'estate i buoi non sono molto protetti all'aperto, forse non basta una recinzione di filo elettrificato».

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