E Casaleggio vola dai fedelissimi della Raggi

Vertice con i deputati-tutor Bonafede e Fraccaro. Nuove intercettazioni di Marra

E Casaleggio vola dai fedelissimi della Raggi

Roma - Dal Raggio magico al Nodo di Gordio. Il più stretto dei lacci che soffocano la giunta romana del Movimento Cinque Stelle, a un anno dal suo insediamento, è sicuramente quello giudiziario. Si è chiusa l'inchiesta dei pm romani sulle nomine, nell'ambito della quale la Raggi è indagata per falso (documentale) per il caso Marra e per abuso d'ufficio nel filone sulla promozione di Salvatore Romeo a capo della segreteria politica.

Una ragnatela che agita tutto il Movimento Cinque Stelle. Da Roma a Milano, passando per Genova. In realtà Beppe Grillo, al momento, si trova nella sua villa di Marina di Bibbona, mentre ieri è arrivato il blitz di Davide Casaleggio. Un'incursione anticipata rispetto ai tempi, perché «Davide doveva venire alla fine di giugno», ma gli intrecci romani vanno sciolti subito. Così il «pronto soccorso» di Casaleggio è consistito in un incontro nell'ufficio dei gruppi M5s al Senato. Al vertice, tutto incentrato «sui problemi del Comune di Roma» hanno partecipato i due tutor della sindaca, i deputati Alfonso Bonafede e Riccardo Fraccaro, responsabili per il Campidoglio.

E nemmeno stavolta, almeno a parole, i vertici hanno scaricato la Raggi. Casaleggio Jr ha risposto con un laconico «Sì» a chi gli ha chiesto se continuerà a sostenerla. Infatti, il codice degli eletti del Movimento Cinque Stelle stabilisce che le dimissioni sono obbligatorie soltanto dopo la condanna in primo grado. Nella tarda serata di mercoledì, invece, appena sbarcato a Roma, Davide Casaleggio ha incontrato in un ristorante del quartiere ebraico il deputato tutor Fraccaro, l'assessore alla Scuola Laura Baldassarre e un membro dello staff comunicazione M5s. La convitata di pietra, inutile dirlo, Virginia Raggi.

Intanto emergono nuove intercettazioni, come quella di Raffaele Marra: «Ma perché non vuole parla' co' me? Perché ha paura e scappa. Ora è arrabbiata, soltanto perché sta tastando la cosa che lei ha promosso mio fratello, o non se n'è accorta o ho comandato io», si legge nelle trascrizioni. Pubblicate proprio mentre arriva l'annuncio delle dimissioni di un altro assessore. Il responsabile delle Partecipate Massimo Colomban, fedelissimo di Casaleggio, ha annunciato: «A settembre conto di ritornare in toto alle mie attività, il mio è un assessorato di scopo, quindi a tempo, sto completando tutta la riorganizzazione della governance delle partecipate. Il gruppo di lavoro va avanti spedito, il dossier è a buon punto, presto lo presenteremo». Colomban tornerà a Treviso a fare il suo lavoro di imprenditore, ed è l'ottavo addio in un anno per Virginia Raggi.

E al Campidoglio sono ancora senza capo di gabinetto e assessore ai Servizi sociali. Però la sindaca non ha mancato di dispensare consigli sulle nomine a Michel Barbet, candidato pentastellato al ballottaggio a Guidonia, provincia di Roma, durante un incontro al quale ha preso parte anche Luigi Di Maio. E nella giornata di ieri è arrivata pure la strigliata da Alessandro Ridolfi, presidente dell'ordine degli Architetti di Roma. Al centro la mancanza del dirigente del Dipartimento di Programmazione e attuazione urbanistica del Comune.

Scrivono gli architetti: «Dopo le numerose richieste arrivate dai nostri iscritti che lamentano continui disservizi presso gli uffici del Dipartimento dovute all'assenza del dirigente che tra i suoi compiti ha quello di garantire la firma necessaria al perfezionamento delle pratiche presentate». A Roma può accadere.

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