E Luiza disse che il "pride" è nudo

Polemica all'interno del partito Lgbtaqai+

E Luiza disse che il "pride" è nudo
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Luiza Munteanu ha trent'anni, è bisex, gender fluid e femmina (molto femmina, a giudicare dal suo profilo Instagram). Fatto sta che quest'anno, Luiza, ha polemicamente disertato il Pride. Si è sfilata da una lotta in cui non si riconosce più perché, di fatto, quella che dovrebbe essere la manifestazione della libertà per eccellenza ha smesso di essere libera. Il Pride si è lasciato confinare nell'oscurantismo della sinistra escludente e ha così spento il suo spirito. «Il Pride è diventato il palco di affermazione settaria di tutto ciò che si crede essere lotta politica della sinistra. Questo è estremamente problematico», ha spiegato Munteanu lamentando il fatto che si va al Pride per affermare delle libertà ma poi non si è liberi di impugnare una bandiera israeliana o qualunque altro simbolo di segno opposto ai feticci di sinistra. Nel suo dotto video su X Luiza lancia un appello agli intersezionalisti: «Ormai il Pride è diventato terreno per manifestare anche altre istanze. Partecipano femministe, anticapitalisti, ambientalisti, pro aborto e tanti altri gruppi. Se fossero lì per difendere l'identità di genere e l'orientamento sessuale la cosa in sé non sarebbe male, ma sono lì con cartelli e striscioni per sostenere le loro istanze».

La critica le è valsa il plauso del vicepresidente del Consiglio Matteo Salvini che ha ripostato il video di Luiza commentando: «Non condivido tutto quello che dici, ma apprezzo la tua idea di libertà e la tua battaglia contro ogni discriminazione e cancellazione di culture e identità che certa sinistra spaccia per difesa dei diritti». Peccato che lei abbia coerentemente rifiutato anche questa alleanza rispondendo piccata: «Per chi non ce la può fare a capire che una critica al Pride e alla sinistra non sono un elogio alle destre».

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