Dopo il Qatar-gate che ha messo in imbarazzo il gruppo dei socialisti, è la volta del Timmermans-gate? Secondo un'inchiesta del quotidiano olandese De Telegraaf che cita contratti riservati, la Commissione europea avrebbe pagato ingenti somme di denaro a lobby ecologiste «per orientare il dibattito sull'agricoltura» e spingere nella direzione del Green deal, la riforma targata Franz Timmermans, finita nell'occhio del ciclone tra le altre cose per lo stop ai motori endotermici fissato al 2035. Il denaro arriverebbe da un fondo multimiliardario, usato come clava per esercitare fortissime pressioni. Le reazioni italiane non si sono fatte attendere.
Pretendono trasparenza i vertici di Coldiretti, Ettore Prandini e Vincenzo Gesmundo che ricordano come già dal 2021, Coldiretti sia stata la prima a denunciare «l'imbroglio verde e come più volte dietro questi processi di falso ambientalismo ci potesse essere anche la spinta molto forte da parte di multinazionali che hanno interessi economici legati ad altre forme di business».
Nicola Procaccini, Co-Presidente del gruppo dei conservatori di Ecr al Parlamento europeo, chiama in causa la beffa e l'illegalità, oltre al danno: il Timmermans-gate, dice, è «davvero preoccupante», bisogna «capire se Bruxelles ha agito in maniera irregolare per imporre politiche ambientali attraverso l'illegalità, generando i risultati disastrosi che sono sotto gli occhi di tutti». Di potenziale «gravissima interferenza sulle dinamiche democratiche del Parlamento» parla il Capodelegazione di Fratelli d'Italia al Parlamento Europeo, Carlo Fidanza, che chiede alla Commissione di fare chiarezza sulle somme ad ogni titolo versate a soggetti non istituzionali «per condizionare il dibattito pubblico». Per questa ragione il gruppo dei conservatori ha depositato un'interrogazione urgente.
«La delegazione di Fratelli d'Italia, che già nella scorsa legislatura si era fortemente opposta alle politiche green di Bruxelles, intende andare a fondo su ogni aspetto», annuncia l'europarlamentare di Fratelli d'Italia-ECR, Pietro Fiocchi, vicepresidente della commissione Ambiente al Parlamento Europeo.
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