"Ecco i danni del politicamente corretto. E le donne pagano il prezzo più alto"

La giornalista Giulia Innocenzi sul divieto olandese alle minigonne: "Mai arretrare sulle nostre libertà. Così la politica si mostra ottusa"

"Ecco i danni del politicamente corretto. E le donne pagano il prezzo più alto"

«Ecco un tipico esempio di eccessi del politically correct. E a pagarne il prezzo come al solito sono le donne, destinate a subire, e su cui ogni volta si punta il dito». Giulia Innocenzi, ex volto femminile al fianco di Michele Santoro in Servizio Pubblico (ora al lavoro su una serie di reportage tv prodotti dalla Zerostudio's) è «contenta» del polverone sollevato sul caso di Nieuw West (Amsterdam) dopo la circolare che ha sconsigliato alle dipendenti «di indossare minigonne o abiti sopra il ginocchio» nel sobborgo ad alta densità di immigrati musulmani. «Almeno a questo punto, dopo tante polemiche, spero il Comune faccia un passo indietro».

Cosa ha ispirato il provvedimento: eccesso di cautela o sottomissione vera?

«Premesso che in un ufficio comunale è meglio non andare vestiti come si va in discoteca, mi sembra siamo di fronte a una di quelle misure non richieste frutto del politicamente corretto innalzato all'ennesima potenza».

Una sorta di prevenzione non necessaria?

«Sì, che guarda caso tocca le donne e limita le loro libertà. Credo che nessun musulmano si sia rivolto al Comune perché offeso dall'abbigliamento delle dipendenti. Si tratta di uno di quei provvedimenti presi dalle burocrazie di turno impaurite, il frutto dell'ottusità della politica».

Come avrebbe dovuto reagire il Comune?

«Mai arretrare, se no finisce che la paura di offendere l'altro ti porta a offendere i tuoi stessi principi. Non è questa la risposta che deve dare una società multiculturale, specie la liberissima Olanda».

Se si è arrivati a questo punto, però, un motivo ci sarà. A un'amica consiglierebbe di adeguarsi o ribellarsi?

«Parlo per me e dico che se anche dovessi rischiare il posto, non accetterei mai un'imposizione come questa. E vorrei vedere che mi licenziassero pure, in Olanda poi...».

Non c'è il rischio che in molti decidano invece di autolimitarsi?

«Il rischio c'è ma non deve essere questa la risposta, specialmente quella delle autorità. Troppa sensibilità nei confronti delle religioni ti porta a offendere i principi costituenti. Lo Stato deve essere laico con tutti, cattolici o musulmani. Le donne, poi, sono la bandiera della civiltà di un Paese. Peccato che la politica ci usi per i propri giochi. Anche se in verità, del corpo delle donne, non gliene frega niente».

A Colonia le autorità sono state a lungo zitte sulle molestie alle donne nel timore di un'avanzata dell'estrema destra. Si tace per evitare danni peggiori?

«Le destre avanzano se la risposta agli episodi di Colonia è quella del sindaco che dice alle donne di tenere gli immigrati a distanza di sicurezza.

Quegli stessi uomini che hanno difeso i corpi delle donne a Colonia, non li ho visti alzare un dito quando le donne devono abortire in Italia e non possono farlo perché negli ospedali c'è il cento per cento di medici obiettori».

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